Da: Ufficio Stampa Gruppo Partito Democratico
“Un fondo ‘salva bilanci’ di famiglie e Comuni”. Questo il senso della risoluzione presentata dal gruppo Pd in Regione Emilia-Romagna a prima firma del consigliere regionale Andrea Costa e sottoscritta oltre che dalla capogruppo Marcella Zappaterra da numerosi colleghi.
“Creare uno speciale stanziamento regionale per coprire la mancata compartecipazione delle famiglie al costo dei servizi educativi e scolastici che dalla fine di febbraio sono stati sospesi a causa del coronavirus. — spiega Zappaterra — Minori entrate che non possono ulteriormente gravare sui bilanci comunali, che già largamente coprono il costo reale di quegli stessi servizi, e che nemmeno possono essere riversate sulle imprese erogatrici del servizio”.
La Regione si è attivata immediatamente, sia sul fronte sanitario con misure di contenimento, a partire dalla chiusura delle scuole pur garantendo la continuità didattica con le classi virtuali – prosegue Zappaterra –. Sia sul piano economico con sostegni a tutti i settori produttivi messi in ginocchio dall’emergenza Coronavirus. L’attenzione verso le famiglie ad esempio è stata dimostrata attraverso risorse che serviranno ad azzerare le rette dei nidi. È necessario però sostenere anche gli enti pubblici: di fatto numerosi Comuni hanno sospeso o ridotto i pagamenti dei servizi prescolari e dei servizi di mensa, trasporto, doposcuola, assistenza, educatori ed altro. Iniziative giustissime in favore delle famiglie, ma che privano i Comuni di entrate significative, perché va spiegato che pur sospendendo i servizi ci sono spese non comprimibili legate a personale, gestione, utenze, manutenzioni e organizzazione. Lo stesso vale per numerosi soggetti privati, affidatari dei servizi pubblici, che devono farsi carico di tutto ciò che gli ammortizzatori sociali non sono in grado di attutire”.
Oltre all’istituzione di un fondo che garantisca respiro ai bilanci comunali, la capogruppo insieme ai colleghi in Regione chiede alla Giunta Bonaccini forme di sostegno anche per studenti e lavoratori pendolari.
“Sono numerosi gli emiliano-romagnoli che ogni giorno usufruiscono del trasporto pubblico, e che a causa dei divieti hanno dovuto interrompere i propri spostamenti – conclude Zappaterra –. In tantissimi casi questo è avvenuto dopo aver pagato l’intero importo annuale dell’abbonamento, una spesa paragonabile ad una mensilità d’affitto di una famiglia. Per questo servono forme di rimborso o di proroga della durata degli abbonamenti per gli studenti ed i lavoratori che non hanno potuto utilizzare a pieno il servizio”.
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