Skip to main content

Da: Confagricoltura di Ferrara.

«Costerà caro questo regalo dell’Ue al riso cambogiano. A pagarne le spese saranno proprio i produttori della specie Japonica (Arborio, Carnaroli, Baldo), quella coltivata nella nostra regione dove peraltro la superficie dedicata alla coltura è crollata da 10.000 a 5.800 ettari nell’ultimo decennio. E si stima già per il 2020 un ulteriore calo oltre il 10%». È dura la presa di posizione del Presidente della Sezione Economica Riso di Confagricoltura Emilia Romagna e di Confagricoltura Ferrara Giampaolo Cenacchi, in merito al provvedimento varato dalla Commissione Europea che esclude il riso dal ripristino dei dazi su alcuni prodotti provenienti dalla Cambogia, dopo aver accertato il mancato rispetto dei diritti civili, umani e del lavoro.
Esprimono forte preoccupazione i risicoltori dell’Emilia-Romagna, tanto più che nell’ultimo anno le importazioni di riso Japonica dalla Cambogia sono aumentate del 300%. «Pertanto, cosa succederà ora?» si chiede Cenacchi. Il risultato sarà devastante soprattutto per il comparto regionale. «Importeremo grandi quantità di riso Japonica a dazio zero, ma solo della varietà “tondo” e non “lungo A”, che è la più diffusa in Emilia-Romagna. Ciò significa che i risicoltori di “tondo”, italiani ed europei, sceglieranno sempre di più le “nostre” varietà. Risultato: sarà inflazionato sia il mercato del “tondo” (importato a dazio zero) che del “lungo A” (seminato in regione)», precisa infine Cenacchi.

sostieni periscopio

Sostieni periscopio!

tag:

Riceviamo e pubblichiamo



Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it