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Da: Giorgio Fabbri.

E così Bonaccini, un tempo fan di Matteo Renzi e sostenitore del referendum voluto da quest’ultimo (circostanza ingombrante e volutamente dimenticata perchè poteva nuocere alla sua immagine) ce l’ha fatta. Complimenti, anche se le liste che lo sostenevano hanno conseguito un misero 2,71% di vantaggio sulle liste di centro-destra.

E deve ringraziare pure i Vescovi emiliano-romagnoli che prima delle elezioni (toh…) hanno lanciato un appello contro il sovranismo e il populismo, gli elettori di Forza Italia che, secondo gli studiosi dei flussi elettorali,lo hanno preferito o non hanno votato, nonchè l’annuncio di Conte, a pochi giorni dal voto, della diminuzione del famoso “cuneo” fiscale che consentirà ai dipendenti di avere qualche soldo in più in busta-paga.

A tale ultimo proposito, vorrei ricordare che Ferruccio De Bortoli (su “la7”- “Omnibus” del 31-01) ha ricordato che l’ “operazione cuneo” ci costerà sette miliardi, coperti solo per i prossimi sei mesi e non sa davvero come farà il governo a mantenere le promesse di revisione delle aliquote IRPEF nonchè le aperture ai pensionati (fortemente richieste da Landini che vuole il pensionamento flessibile a partire dal 62° anno) assai scontenti per aver ricevuto un misero aumento di sei euro all’anno.

Dato che, in vista delle prossime regionali, c’è da prevedere un allargamento dei cordoni della borsa per attirare voti, mi chiedo se la politica economica di Conte e di Gualtieri sia seria o non stiamo invece assistendo a una sorta di populismo di sinistra per cui, al fine di attirare simpatie e suffragi, si continua allegramente a far lievitare il debito pubblico.

Come al solito si pensa all’oggi e per il domani…chi vivrà vedrà!

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