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Da: Organizzatori

Il metereologo l’aveva predetto: neve e freddo per Santa Lucia. Anche noi della Biblioteca di Tresigallo avevamo le nostre previsioni: la presentazione della silloge “Troppe nebbie” avverrà ugualmente e sarà un successo! E così è andata: noi, il pubblico e Santa Lucia abbiamo goduto di una piacevolissima serata sulle ali della poesia di Carla Sautto Malfatto —. Così esordisce con grande soddisfazione Maria Gloria Panizza, commentando l’incontro con la poesia che si è svolto venerdì 13 dicembre presso la Casa della Cultura di Tresigallo, con protagonista la poetessa ferrarese e la sua raccolta “Troppe nebbie” (Edizioni Il Saggio, 2019), vincitrice, come silloge inedita, del secondo premio al Premio Letterario Alda Merini di Imola 2016 e al XXII Concorso Internazionale di Poesia “Il Saggio-Città di Eboli” 2018. Numerosi i temi affrontati nel corso dell’evento, aperto dal saluto della Responsabile della Biblioteca Anita Arlotti, che hanno spaziato dalle atmosfere della Grande Pianura e del Po, ricche di acque e di nebbie, alle “nostre” nebbie, toccando le sponde più intime dell’autrice e dell’animo umano in genere, trovando riscontro nelle esperienze e nelle sensibilità di tutti. Quasi centosessanta i riconoscimenti ottenuti da Sautto in Concorsi Nazionali ed Internazionali, tra i quali, oltre ai premi di podio, si ricordano la Targa d’Argento della Presidenza della Camera dei Deputati, la Medaglia del Senato, la Medaglia del Pontefice, il Premio Consiglio dei Ministri, il Premio Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Premio Unesco, il Premio Provincia di Salerno, i Premi della Giuria, della Critica, alla Cultura. Nella silloge “Troppe nebbie”, che racchiude ottanta liriche scritte tra il 2001 e il 2012 e trentaquattro riconoscimenti, “la parola di Sautto è morbida e quasi sensuale nel descrivere ciò che vede e ama e abile nel trasferire quello che è un quadro sfumato per farlo diventare emozione di cuore. Parola che diventa invece impetuosa e impietosa quando dice del mondo dei suoi affetti… Lo stile predilige normalmente il verso breve che più facilmente sfugge alla tentazione narrativa di tanta poesia prosastica ed anche quando l’autrice indulge a versi più lunghi, a volte anche ipermetrici, il controllo stilistico è attento e vigile ad evitare questo rischio latente” (dal commento di Rodolfo Vettorello). — Il team della Biblioteca, — conclude Panizza, — composto dalla sottoscritta nella veste di intervistatrice, dalla voce narrante di Gian Filippo Scabbia, dalla chitarra di Roberto Berveglieri, dalle poesie lette dall’autrice, hanno creato una magica atmosfera svelando all’attento pubblico la strada sconosciuta della poesia. Il brindisi finale ne ha suggellato la bellezza che, nella silloge di Carla Sautto Malfatto, abbiamo potuto ammirare.

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