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Da: Ufficio Stampa Camera di Commercio Ferrara

A breve il bando dell’Ente di Largo Castello per l’assistenza diretta nelle operazioni di trasferimento della proprietà e della conduzione aziendale per eredi, successori, dipendenti e per acquirenti esterni. Le imprese individuali gestite da ultra settantenni sono 2.370 e rappresentano circa il 12% di questa forma giuridica. Nel 2011 la quota si fermava all’11%.

Minacciate dal ricambio generazionale. Le piccole e medie imprese ferraresi non devono fare i conti solo con l’alta pressione fiscale, la concorrenza internazionale e l’onda lunga della crisi finanziaria che ha chiuso i rubinetti del credito. A complicare la vita degli imprenditori c’è anche il ricambio generazionale, tra le cause più frequenti di mortalità delle imprese nella nostra provincia. L’argomento è da tempo al centro delle attenzioni della Giunta della Camera di commercio, sensibile all’impatto sull’occupazione della cessazione di imprese a causa della mancata successione generazionale, ed è particolarmente attuale e rilevante nel nostro territorio, dove molte imprese stanno affrontando o dovranno affrontare nel breve periodo il problema della continuità generazionale.

A Ferrara infatti, al 30 settembre di quest’anno, sono 2.370 gli imprenditori individuali con i capelli bianchi (circa il 12% del totale), 632 dei quali sono donne. Un fenomeno in costante crescita, che ha fatto registrare, rispetto al 2011, un +1%. Questo il quadro che emerge dall’Osservatorio dell’economia dell’Ente di Largo Castello sui dati del Registro delle imprese, che sottolinea pure come non necessariamente i figli, anche quando hanno avuto un ottimo percorso accademico e formativo, rivelino le stesse capacità imprenditoriali dei genitori.

“La trasmissione d’impresa, a sostegno della quale la Giunta camerale destinerà, a breve, nuove risorse finanziarie, costituisce una fase naturale ma spesso critica della vita di un’impresa” . Così Paolo Govoni, presidente della Camera di commercio, che ha aggiunto: “Talvolta gli imprenditori sottovalutano il problema e non lo affrontano con il necessario anticipo. L’obiettivo della Camera di commercio sta proprio in questo: agire non solo sull’imprenditore uscente e subentrante ma, soprattutto, sulle persone che gravitano intorno all’imprenditore e nelle quali egli ripone la propria fiducia, anche attraverso il modello del “workers buyout”, l’operazione di acquisto di una società realizzato dai dipendenti dell’impresa stessa”.

I problemi segnalati dagli imprenditori ferraresi: la scarsa disponibilità alla delega da parte dell’imprenditore “uscente”; la complessità nel processo di trasferimento delle competenze (di mestiere e/o professionali e/o manageriali, a seconda dell’attività) e delle reti di relazioni, che in genere richiede un lungo periodo di affiancamento; la condivisione della visione strategica tra vecchie e nuove generazioni; la disponibilità di risorse finanziarie; la burocrazia; l’assenza di pianificazione.

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