di Carla Sautto Malfatto
LA PIUMA
È una questione di equilibri.
Con una piuma per contrappeso
sostenere un intreccio di bambù spogli
le estremità taglienti
rigidi alle giunture, infidi.
Trovarvi il baricentro per ogni legno,
su questo posarvi altri,
reggerli, mentre si danza la vita
a piedi nudi e concentrata
a non perdere l’attenzione sui prolungamenti
farli girare, a perno, su di me
(e la piuma, sempre più lontana
ma ineludibile compensazione
di miserrimo peso, nemmeno un grammo).
Così, avanzare nel rischio continuo
elegante giocoliere con i calli alle mani,
domani, un’altra gravità, un nuovo legno
da aggiungere all’ultimo punto di forza,
continuare, gravida, del peso degli altri,
mai abbastanza, mai sazi.
Poi giungere al termine, per sottostimata soma,
appoggiarsi a valutare il tenue costrutto,
impalcatura sopraffina
di indicibile strazio e meravigliosa trama.
Se tolgo la piuma, tutto si schianta, fracassa
in un urlo solo e disumano,
se tolgo la piuma, tutta l’esistenza disgrega
nel mirabile intarsio di un’eternità,
tutto di me si seziona in verticale,
se tolgo la piuma – l’amore –
non c’è più una regina
non ci fu mai un re.
(Carla Sautto Malfatto – tutti i diritti riservati)
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