Da: Ufficio Stampa università degli Studi di Ferrara
Mercoledì 20 e giovedì 21 novembre due giornate di studio su temi, motivi e forme medievali calate nel presente.
Il Medioevo ci appartiene e pervade le forme della nostra contemporaneità, sino alle molecole più minuscole della quotidianità. Proprio ai “Medievalismi” è dedicato il convegno organizzato dalla cattedra di Filologia romanza di Unife della Prof.ssa Monica Longobardi, in programma mercoledì 20 novembre a Palazzo Bevilacqua Costabili (Via Voltapaletto, 11) e al Polo Didattico degli Adelardi (Via degli Adelardi, 33) e giovedì 21 novembre a Palazzo Turchi di Bagno (Corso Ercole I d’Este, 32).
Il convegno intende scovare temi, motivi e forme medievali calate nel presente, a partire dal suo contributo sugli oggetti domestici (caffettiere, cassettiere, surgelati, estratti di carne, saponette) per sondarne la capacità di penetrazione nel nostro immaginario. Ma il medioevo si ritrova anche nelle nuove forme (graphic novels) in cui i temi storici si prestano alla divulgazione (funzione didattica o mitopoietica), come insegnano gli interventi di Tommaso di Carpegna Falconieri e di Riccardo Facchini, che esaminano, rispettivamente, la storia a fumetti (“Historie dessinée de la France” di Florian Mazel) e serie tv quali “A Song of Ice and Fire”, “Game of Thrones”, “Vikings”, “The Last Kingdom”.
Di taglio letterario, invece, sono gli interventi di Filippo Conte su una pagina meno conosciuta della fortuna galiziana della figura di Melusina; di Luca Valzolgher sul “professore che amava i draghi”; di Roberta Capelli che indaga le riscritture del desiderio di matrice cortese nella letteratura francese (Moréas, Aragon), occitanica (R. Nelli e M. Rouquette) e italiana moderna (Raboni e Giudici); di Francesca Lorandini che cerca di dare evidenza alle “résonances médiévales” da tempo intercettate nel postexotisme di Antoine Volodine.
Infine, Mattia De Luca, che si è unito alla serie di tesi e di studi sui medievalismi letterari romanzi (tesi dirette da M. Longobardi a partire dall’a.a. 2011-2012, con l'”Erec y Enide” di Manuel Vázquez Montalbán), tratteggerà due diverse riscritture degli amori di Abelardo ed Eloisa finiti in disgrazia: quella di Zumthor, filologo romanzo, e quella di José Ramón Arana, autore spagnolo vivente.
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