Da: Alcide Mosso
Sono stato piacevolmente sorpreso da quanto ha onestamente dichiarato uno dei “padri nobili” della sinistra ferrarese: Roberto Soffritti, a lungo primo cittadino di Ferrara e poi deputato del Partito dei Comunisti d’Italia.
Intervistato da Federico di Bisceglie (“Carlino Ferrara del 13/11) Soffritti, con la franchezza di chi è ormai al di fuori dell’agone politico e può vedere le cose con il necessario distacco, ha dichiarato che il Partito Democratico “non ha saputo guardare e ascoltare una città che stava cambiando”. Ha aggiunto poi che “Fabbri sta facendo delle cose buone, malgrado sia un leghista: la cittadinanza a Liliana Segre ne è un valido esempio”.
Vorrei che tutti gli esponenti della sinistra che criticano in continuazione l’attuale sindaco,il vice-sindaco e la giunta comunale, utilizzando ogni appiglio (cani compresi) meditino sulle parole di un uomo di sinistra che in passato ha saputo conquistare i consensi degli elettori ed ora ha dimostrato di sapersi elevare sopra le meschinerie della “politica politicante” cogliendo aspetti che i ciechi avversari del centro-destra (quelli che sono contrari “a prescindere”) non riescono – per miopia politica – o non vogliono – per faziosità ideologica – individuare.
Quando la smetteranno, come auspicava Walter Veltroni (per questo messo in croce e ribattezzato “Veltrusconi”) di vedere in chi propone idee diverse non un nemico da distruggere e da delegittimare ma un avversario politico da combattere lealmente, forse anche a Ferrara potremo dire di vivere in una democrazia compiuta, priva delle tossine ideologiche e manichee che, nella storia, non hanno mai dato frutti positivi. Come diceva Pietro Nenni, la politica non si fa con i sentimenti. Ma ancor meno si fa con i risentimenti!
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