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Da: Ufficio Stampa Gruppo Lega Emilia-Romagna

Interrogazione presentata dal consigliere leghista Massimiliano Pompignoli, primo firmatario, e dal capogruppo del Carroccio in Regione, Stefano Bargi: “Con quali procedure di gara sono stati affidati importanti lavori della ricostruzione post sisma alle imprese Axia (fallita), e alle subappaltanti Riillo Paolo (condannato nel processo Aemilia) e Mnt srl (già sotto il faro dell’Antimafia)? Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, era a conoscenza dell’esposto dell’assessore Biagini depositato alla Procura di Rimini relativamente all’affare Acquarena? Quanto è costato alla Regione la revoca degli appalti (spese legali comprese) e il nuovo affidamento per la realizzazione delle opere inizialmente commissionate ad Axia srl?”.

E’ attraverso un sistema complesso e articolato di appalti e subappalti che i fondi regionali per le opere di ricostruzione post sisma sarebbero finiti nelle casse di imprese edili o fallite o guidate da condannati nel processo Aemilia o da imprenditori già da tempo sotto il faro dell’Antimafia.
Il controverso sistema di appalti e subappalti si sarebbe sviluppato lungo l’asse Modena-Rimini a partire dal 2015, subito dopo l’elezione a presidente della Regione Emilia-Romagna di Stefano Bonaccini e riguarderebbe la costruzione e la gestione della piscina comunale Acquarena nell’area di fronte al Palacongressi di Rimini, il cui bando (per oltre 8 milioni di euro) e l’esecuzione dei lavori inerenti la Scuola secondaria I° grado “Gasparini” e Scuola primaria “Cesare Battisti” di Rovereto nel Comune di Novi (MO). Quest’ultimo appalto rientra fra le opere di ricostruzione post sisma demandate al Commissario regionale per la ricorstruzione, incarico ricoperto dal presidente Bonaccini.

A darne notizia, con un’interrogazione alla Giunta di viale Aldo Moro, sono il consigliere regionale della Lega Massimiliano Pompignoli, primo firmatario, ed il capogruppo del Carroccio, Stefano Bargi.

La vicenda emerge nell’agosto del 2015 quando l’allora assessore ai Lavori pubblici del Comune di Rimini, Roberto Biagini, presentò un esposto alla Procura della Repubblica per denunciare un presunto sistema di condizionamento degli appalti nel proprio Comune. Subito dopo la presentazione dell’esposto, la Procura della Repubblica di Rimini decise di aprire un’inchiesta.

“Dalle carte dell’inchiesta emerse che uno dei due appalti nel mirino dei magistrati riguardava la costruzione e la gestione della piscina comunale Acquarena nell’area di fronte al Palacongressi di Rimini, il cui bando (per oltre 8 milioni di euro) venne aggiudicato al consorzio d’imprese guidato da Axia srl di Reggio Emilia. Ebbene, poco dopo, la prima anomalia – puntualizzano Pompignoli e Bargi -: Axia srl fece richiesta di concordato e (non avendo i requisiti necessari) il 10 febbraio 2017 venne costituita la società di progetto “Acqua Arena Srl” partecipata da Axia, Nuova Sportiva e Saeet Impianti nella veste di Raggruppamento di Imprese vincitrici dell’appalto. Stando al cronoprogramma dell’opera, i lavori strutturali sarebbero dovuti terminare nell’ottobre 2017 ma non vennero mai completati”.

Nel frattempo, sul fronte modenese con Decreto (n. 2121 del 25 luglio 2017) del Presidente della Regione Emilia Romagna in qualità di Commissario delegato, venne disposto un fermo amministrativo di crediti nei confronti delle imprese Axia srl ed Edilizia Montelaghi Valter srl (ora Immobiliare Reggio srl in liquidazione) visti i gravi inadempimenti da parte dell’impresa Axia srl aventi ad oggetto l’esecuzione dei lavori inerenti la Scuola secondaria I° grado “Gasparini” e Scuola primaria “Cesare Battisti” di Rovereto nel Comune di Novi (Modena).

“Dal Decreto in questione emergerebbero legami, connessi a pagamenti, fra la ditta Axia srl e le ditte subappaltatrici Riillo Paolo, Vasapollo Antonio e Vasapollo Domenico” (Paolo Riillo ha patteggiato 1 anno e 6 mesi nell’ambito dell’inchiesta Aemilia), ed MNT srl che gli investigatori riterrebbero legata anche attraverso subappalti alla famiglia Della Monica, già sotto il faro dell’antimafia” sottolineano i consiglieri del Carroccio.

Ma c’è di più: “in base ad una visura storica della società di capitale Axia srl si apprende che amministratore unico dal luglio 2018 è Desmos srl, che risulta tra le società alle quali sarebbe stata applicata un’ordinanza di “misura cautelare coercitiva” ribadiscono i leghisti.

Ebbene, alla luce della ricostruzione effettuata nell’atto ispettivo, Pompignoli e Bargi interrogano la giunta regionale per sapere “se quanto sopra esposto corrisponda al vero”, “con quali procedure di gara siano stati affidati importanti lavori della ricostruzione post sisma alle imprese citate”, “se il Presidente della Regione Emilia Romagna fosse a conoscenza dell’esposto presentato dall’Assessore Biagini a Rimini nel 2015 e se siano stati effettuati immediati controlli su Axia srl e le altre imprese subappaltatrici”, “se il Presidente della Regione Emilia-Romagna fosse a conoscenza dei legami di tali imprese e del loro ruolo negli appalti sia del Comune di Rimini che dei Comuni modenesi colpiti dal terremoto del 2012” e “quanto sia costato alla Regione la revoca degli appalti (spese legali comprese) e il nuovo affidamento per la realizzazione delle opere inizialmente commissionate ad Axia srl”.

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