C’è uno spettro che si aggira per l’Europa e l’Europa – ma ancor più l’Unione Europea – ha poco da star tranquilla.
È uno spettro quasi impalpabile che ben si camuffa in ogni dove.
Li voglio proprio vedere adesso, i nostri amici della bandiera delle stelline in brodo a firmarsi una risoluzione come si faceva alle superiori per far fuoco.
E lo voglio proprio vedere – invece – questo simpatico spettro che fa fuoco contro la bandiera delle stelline in brodo.
Questa volta ci metteranno un bel po’ a individuarlo perché con questo spettro io c’ho avuto a che fare e posso dire con certezza che è assai furbo, ben più furbo di quei già furbissimi satanassi che si fanno scudo con la suddetta bandiera delle stelline in brodo.
Ci sarà da ridere e infatti è da una settimana che rido – anche per non piangere – ma proprio di gusto.
Rido di gusto – anche per non piangere – perché proprio la scorsa settimana ho avuto modo di conferire nuovamente con il suddetto spettro, spettro che come ho detto si camuffa bene in ogni dove ma sempre senza il bisogno di indossare una tuta memetica, tuta memetica che – si sa – è l’abito più indicato per transitare senza subire danni in questo strano blue screen che è questa strana contemporaneità.
Adesso potrei tranquillamente seminare indizi facili a proposito di questo spettro ma questo spettro è anche un caro amico e non me la sentirei proprio di tradirlo così, come un Giuda qualunque o – peggio ancora – un San Pietro che si addormenta improvvisamente sulla tastiera del pc mentre scrive.
Però ho sonno e forse dovrei dormire quindi vi porgo i miei più cordiali saluti per andarmene a dormire in un luogo ben più adatto di una banalissima tastiera del pc.
Confidando nella vostra sagacia poi, so bene che sarete voi gentili lettori a individuare il nostro caro spettro senza bisogno di inutili ausilii.
A questo punto allora mi congedo – porgendovi nuovamente i miei più cordiali saluti – con il pezzo della settimana.
Spectre vs Rector (The Fall, 1979)
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