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da: ufficio stampa Coldiretti

Ancora sequestri di prodotti che nulla hanno a che fare con il vero made in Italy. Gulinelli: “bene i controlli ma attivare prima possibile l’obbligo dell’indicazione dell’origine per tutti i prodotti e rendere trasparenti i flussi dell’import dall’estero, a tutela della consapevolezza delle scelte dei consumatori e del reddito dei produttori”.

Una mozzarella su quattro in vendita in Italia non è ottenuta direttamente dal latte, ma da semilavorati industriali, chiamati cagliate, che vengono dall’estero senza alcuna indicazione in etichetta. E’ quanto afferma la Coldiretti nell’esprimere apprezzamento per l’operazione dei Nas che hanno sequestrato nel bresciano 350 tonnellate di cagliate congelate destinate alla produzione di formaggi a pasta filata, come le mozzarelle, provenienti da stabilimenti tedeschi e lituani.Sono questi i comportamenti – sottolinea la Coldiretti – che provocano una distorsione del mercato, deprimono i prezzi pagati ai allevatori italiani ecausano la chiusura degli allevamenti. Di fronte a questa escalation di truffe e inganni per salvare il Made in Italy non c’è piu’ tempo da perdere e occorre rendere subito obbligatoria l’indicazione di origine del latte in tutti i prodotti lattiero caseari per garantire la trasparenza dell’informazione e la salute dei consumatori. Occorre tutelare l’immagine del Made in Italy in Italia e nel mondo per raggiungere l’auspicabile e realizzabile obiettivo fissato dal Governo guidato dal premier Matteo Renzi di 50 miliardi del valore dell’export agroalimentare nei prossimi mille giorni, indicato con “ passodopopasso .
Anche per il presidente di Coldiretti Ferrara, Sergio Gulinelli, è necessario un approccio più convinto e concreto a tutela delle produzioni italiane di qualità, costrette a confrontarsi in un mercato non trasparente dove il made in Italy troppo spesso è solo un’etichetta mentre il prodotto viene da ogni dove, favorendo speculazioni, inganni ma anche possibili problemi alla salute dei consumatori

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