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Da: Elenos Group

Elenos, da mono-azienda a gruppo per conquistare il mondo del broadcasting

La società ferrarese raddoppia il fatturato e si prepara alla grande sfida: “Saremo leader nei settori radio e tv”
L’azienda ferrarese Elenos, forte delle acquisizioni dei competitor internazionali e grazie alla ricerca che produce al suo interno, lancia il guanto della sfida al mondo del broadcasting di tv e radio: diventare leader mondiale. I numeri per ora spingono all’ottimismo. Se fino al 2015 l’azienda fondata da Leonardo Busi aveva ancora un assetto ‘padronale’, con 7/8 milioni di fatturato l’anno, ora Elenos, dopo l’acquisizione della Broadcast Electronics (BE) in Illinois e quella di Itelco a Orvieto, vanta già un bilancio di oltre 30 milioni e punta a superare quota 40 di consolidato nel 2021.

E se la crescita esponenziale di Itelco, acquisita nel gennaio del 2015, è una rondine, allora la primavera è alle porte. “Itelco – spiega il general manager Paolo Zannoni – nei primi tre anni, dal 2016 al 2018, fatturava 3 milioni l’anno. Nel 2019, grazie a gare internazionali vinte, è salita a 8 e ha già in portafoglio 25 milioni di ordini”.

Lo stesso vale per il gruppo: “nel 2015 – ricorda Zannoni – eravamo nel settore dietro ai primi 20 nel mondo. Oggi siamo quarti o terzi. Stiamo lavorando per metterci tutti alle spalle entro il 2021”.

“Nei prossimi anni – assicura il responsabile marketing Gianluca Busi -, potremmo essere l’azienda italiana che diventa leader mondiale nel broadcasting di radio e tv”.
Mentre a livello europeo la Germania teme l’aspetto della recessione e a livello locale Ferrara sconta il terzo saldo più basso tra nascita e cessazione di imprese (480 le domande di iscrizione a fronte di 365 richieste di cancellazione nel secondo trimestre del 2019), nella RenoValley c’è chi non conosce crisi.

A Poggio Renatico Elenos, società che opera in tutto il mondo nella fornitura di apparati di trasmissione radio Fm, si sta strutturando come gruppo per reggere l’urto dell’enorme crescita avuta quest’anno.

Quale urto? Parlano i numeri. Se fino a pochi anni fa, fino al 2015, l’azienda fondata da Leonardo Busi, aveva ancora un assetto ‘padronale’, pur essendo già uno dei punti di riferimento a livello mondiale del broadcasting con 7/8 milioni di fatturato l’anno, ora Elenos, dopo l’acquisizione a febbraio della Broadcast Electronics (BE), suo competitor in Illinois e quella di Itelco a Orvieto, vanta già un bilancio di oltre 30 milioni e punta a superare quota 40 di consolidato nel 2021.

Come è stato possibile questo piccolo miracolo economico in una delle zone meno servite della provincia ferrarese, per definizione la cenerentole dell’Emilia-Romagna? Per Paolo Zannoni, group general manager di Elenos, la risposta è semplice: “l’Italia sta morendo a livello imprenditoriale perché gli imprenditori preferiscono aspettare e vendere. Quello che fa la famiglia Busi, invece, è paradigmatico: guarda al futuro investendo in ricerca, reinvestendo i profitti per consolidare la propria posizione e arrivare prima della concorrenza”.

Più facile dirlo che farlo, anche se Gianluca Busi, responsabile marketing di Elenos Group, si lancia in un azzardo: “L’ambizione è essere il numero uno. Nei prossimi anni potremmo essere l’azienda italiana che diventa leader mondiale nel broadcasting di radio e tv. E non lo dico perché sono un sognatore. Diciamo che sono un sognatore con i piedi per terra: abbiamo i numeri e le possibilità per diventarlo”.

E se la crescita esponenziale di Itelco, acquisita nel gennaio del 2015 salvando azienda e dipendenti dal fallimento, è una rondine, allora la primavera è alle porte. “Itelco – spiega Zannoni – nei primi tre anni, dal 2016 al 2018, fatturava 3 milioni l’anno. Nel 2019, grazie a gare internazionali vinte, è salita a 8 e ha già in portafoglio 25 milioni di ordini”.

E le aspettative si colorano di ulteriore ottimismo, visto che “siamo pieni di ordini -aggiunge Busi -, abbiamo vinto cinque gare a livello mondiale e registriamo un crescendo del 60%”.

Il sogno allora non è poi tanto impossibile da realizzare: “nel 2015 – ricorda Zannoni – eravamo nel settore dietro ai primi 20 nel mondo. Oggi siamo quarti o terzi. Stiamo lavorando per metterci tutti alle spalle entro il 2021”.

“Insomma – conclude Busi -, nei prossimi anni potremmo essere l’azienda italiana che diventa leader mondiale nel broadcasting di radio e tv”

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