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Da: Maurizio Lancellotti Change.org

Simon, francese, aveva 27 anni ed era venuto in vacanza in Italia. Durante una delle sue escursioni in montagna è caduto in un crepaccio nella zona del Cilento e si è rotto entrambe le gambe. Ha chiamato il 118, ma i soccorsi non riuscivano a localizzarlo, perché le Centrali operative del 118 in Italia non hanno ancora il sistema di geolocalizzazione delle chiamate di emergenza, direttiva Europea del 2009, ma non ancora recepita in Italia, e così Simon è morto. Maurizio chiede con forza che l’Italia si adegui, e attivi subito la geolocalizzazione delle chiamate di emergenza.
Recepire la direttiva europea per la geolocalizzazione delle chiamate di emergenza
Quali sono le conseguenze del mancato recepimento operativo della direttiva europea sulla geolocalizzazione delle chiamate d’emergenza?
Prendiamo il caso del turista francese trovato morto dopo diversi giorni dalla sua richiesta di aiuto.

Ebbene, in Italia le Centrali Operative 118 sono ancora prive del sistema di geolocalizzazione delle chiamate d’emergenza.
Inoltre, in Italia non è ancora disponibile il sistema tecnologico Advanced Mobile Location (AML), grazie al quale, pure in assenza di rete internet, dallo smartphone di chi richieda il soccorso parte immediatamente un sms al 112 che comunica le coordinate GPS corrispondenti esattamente al punto in cui si trova la vittima.

In pratica, il turista francese è stato trovato in avanzato stato di decomposizione. Se avesse richiesto soccorso nel proprio Paese, lo avrebbero trovato subito. Ugualmente lo avrebbero trovato subito da noi, se la relativa direttiva UE fosse stata recepita.

La presente petizione è dunque tesa al recepimento tempestivo della summenzionata direttiva europea,affinché chi chiede aiuto alle forze dell’ordine possa essere immediatamente trovato.

Molte vite sarebbero cosi salve.

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