Da: Stefano Palmieri
Progetto Accoglienza bambini saharawi 2019.
Yamila ha visitato per la prima volta un vero castello.
Mohamed e Brahim hanno imparato a nuotare in piscina.
Nura si è entusiasmata osservando le tartarughe d’acqua dolce all’orto botanico.
Queste attività apparentemente normali per un bambino di otto anni, sono eccezionali per i
sei bambini Saharawi ospitati per una settimana\ in città grazie ai volontari
dell’associazione Oltre Confine, che da anni si occupa di diritti umani e della Croce Rossa
di Ferrara.
Yamila, Abdalahi e i loro amici, durante il resto dell’anno vivono nel deserto roccioso
algerino, profughi in una tendopoli, con temperature che durante l’estate possono
raggiungere i sessanta gradi.
La popolazione Saharawi vive da ormai trent’anni lontano dal suo luogo di origine, il
Sahara Occidentale, attualmente occupato dal Marocco, cercando di riottenere le sue terre
con metodi di lotta diplomatici e non violenti.
Da vent’anni, grazie ad un progetto di accoglienza regionale realizzato da numerose
associazioni di volontariato, un gruppo di bambini ogni volta diverso, trascorre due mesi in
Emilia – Romagna e, a fine estate, arriva a Ferrara per trascorrere una breve vacanza,
conoscere i coetanei ferraresi, visitare il territorio e sottoporsi a cure mediche che nel
deserto non sarebbero possibili.
Un momento di grande divertimento non solo per i piccoli Saharawi, ma per tutte le
persone che li hanno assistiti e accolti nella settimana di soggiorno. La Croce Rossa
Italiana ha messo a disposizione volontari e mezzi per gli spostamenti, il Comune di
Ferrara ha organizzato la visita in Castello e il giro in barca nel fossato, hanno potuto
conoscere il Po di Volano navigando sulla Lupo, grazie a “Il Germoglio” hanno partecipato
alle attività del campo estivo, nuotato e giocato in piscina a Occhiobello e Bondeno, allo
Scaccianuvole e a Tresifest hanno potuto assaggiare i piatti tipici locali, la Bocciofila La
Ferrarese ha offerto loro la cena, l’Avis di Tresigallo il corredo scolastico e Er.go ha dato
loro ospitalità. Una forte rete di solidarietà che ha fatto sentire i bambini come a casa.
Un particolare ringraziamento va al Questore di Ferrara per l’incontro organizzato nella
mattinata di Ferragosto.
Al termine del soggiorno ferrarese, i sei saharawi sono rientrati nei campi profughi con la
consapevolezza che esiste un altro mondo oltre il deserto e che il loro popolo non è da
solo nella richiesta di un referendum per l’indipendenza, del quale si stanno occupando
anche le Nazioni Unite.
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