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Da: Gruppo lega nord Emilia Romagna

Rancan ( lega): bilancio regione,”sospetta la fretta con la quale la regione vuole licenziare il documento “
Il consigliere regionale della Lega, Matteo Rancan, attacca il governo Bonaccini: “La Giunta sta portando avanti il bilancio di assestamento con poca chiarezza e senza dare tempo alle opposizioni di preparare emendamenti: la cosa più grave è che anche la Corte dei conti non ci vede chiaro nel rendiconto…”

“E’ sospetta la fretta con la quale la Giunta, guidata dal governatore Stefano Bonaccini, sta cercando di licenziare l’assestamento al bilancio 2018 della Regione Emilia-Romagna».

Per il consigliere regionale della Lega, Matteo Rancan, relatore di minoranza della legge sull’Assestamento, «la Regione sta portando avanti il Bilancio di assestamento con poca chiarezza e molta celerità, della quale non si capiscono le motivazioni».

«La Giunta regionale sta portando in Commissione l’esame degli articoli del bilancio di assestamento senza dare tempo alle opposizioni di preparare emendamenti. Ma non solo: a suon di emendamenti, sta inserendo anche argomenti che, invece, meriterebbero discussioni approfondite e ad hoc», sottolinea l’esponente del Carroccio.

Oltre al consigliere leghista anche la Corte dei conti ha spedito la Regione Emilia-Romagna ai supplementari, per quanto concerne il rendiconto al bilancio 2018. Nel mirino dei magistrati contabili è finito un fondo di accantonamento integrativo per indennità di fine servizio ai dipendenti, uno strumento che risale al 1982 ed è tuttora esistente per i dipendenti con una certa anzianità di servizio. Secondo la Corte dei conti, «ci sono dubbi di costituzionalità», tant’è che «i giudici hanno stabilito che alcune variazioni portate dalla maggioranza vadano stralciate e presentate con un progetto di legge ad hoc».

«Vien da sé che, prima di forzare i lavori sul documento di bilancio, sarebbe il caso che la Giunta attendesse la pronuncia della Corte dei Conti sul fondo di accantonamento integrativo. Si tratterebbe di un comportamento responsabile e dovuto, almeno sotto il profilo politico. Se così non si procedesse, è naturale che si faccia avanti il sospetto che “fretta” e “poca chiarezza” possano essere esclusivamente funzionali a qualche marchetta da elargire in vista della prossima tornata elettorale», conclude Rancan.

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