Cia : aziende in ginocchio per il maltempo e i prezzi di mercato
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Da: Cia Ferrara
CIA FERRARA: aziende in ginocchio per il maltempo e i prezzi di mercato
Da Francolino a Gradizza, consistenti grandinate e vento fortissimo hanno distrutto frutteti, mais e sorgo in pochi minuti. L’associazione fa un appello alle banche del territorio perché posticipino i mutui alle aziende agricole in forte difficoltà
FERRARA – Ancora una volta fenomeni atmosferici improvvisi e violentissimi hanno falcidiato le colture del territorio, in particolare frutteti ma anche mais e sorgo, tutto in piena fase di maturazione o pronto per la raccolta. “In pochi minuti – racconta Luca Pritoni, produttore di Francolino – il vento ha praticamente sradicato mais e sorgo e la grandine ha rovinato pere e mele negli impianti non protetti dalle reti. Purtroppo quest’anno ho scelto di non assicurarmi, una decisione che può apparire non saggia, considerando che il clima è mutato e fenomeni atmosferici colpiscono ormai in maniera violentissima. Ma, visti i prezzi pagati per i prodotti e il costante aumento dei costi, un’azienda agricola per avere un minimo di reddito a volte è costretta a rischiare”.
Cia – Agricoltori Italiani Ferrara denuncia il grave momento di difficoltà delle aziende, con il maltempo che è un disastro nel disastro in questa annata agraria da conti in rosso.
“Non è possibile – spiega Stefano Calderoni, presidente di Cia Ferrara – che un’azienda agricola si trovi, nel 2019, a dover scommettere con i fenomeni atmosferici come si faceva 50 anni fa, perché non può permettersi l’assicurazione, uno dei pochi strumenti che ci tutelano. Siamo di fronte a una situazione gravissima, certamente per i danni che stanno subendo in queste ore le aziende colpite dall’ultima fortissima grandinata, ma soprattutto perché un intero settore non riesce a fare reddito e quindi rischia seriamente il default. Tra mancata produzione e i prezzi oltraggiosamente bassi pagati per frutta e cereali, qui si rischia di chiudere. Posso tranquillamente dire che i produttori del territorio sono arrabbiati, perché il mercato non distribuisce il valore in maniera equa lungo la filiera, sottostimando ii loro prodotti, il loro impegno e gli investimenti fatti per innovare le aziende. Penso, ad esempio, a chi ha investito in un frutteto negli ultimi anni. Abbiamo calcolato che i costi medi per produrre un ettaro di frutta sono: manodopera circa 7.500 euro; mezzi tecnici 1450 euro; assicurazione 750 euro, tasse 1350 euro e poi altre voci per ammortamenti e la manodopera familiare, per altri 6.000 euro. Si arriva così a una cifra che si aggira intorno ai 17.000 euro. Con gli attuali prezzi pagati per pere, mele, albicocche e pesche è impossibile anche solo pareggiare il conto.
L’associazione fa un appello alle banche del territorio perché sostengano le aziende agricole in questa fase di profonda crisi.
“In questo momento molto difficile – conclude Calderoni – facciamo un primo passo per sostenere le aziende, chiedendo alle banche del territorio di posticipare i mutui di almeno un anno alle aziende in grave difficoltà. Non si tratta di chiedere sconti o favoritismi ma credo che tra aziende, che spesso sono clienti “storici”, e banche possa esserci una sorta di “patto di solidarietà” per la tenuta dell’intero tessuto economico ferrarese. Perché non dimentichiamo che l’agricoltura crea valore, occupazione e sviluppo e non si può lasciare che affondi”.
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