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Da: Organizzatori
La scuola è una delle istituzioni principali del Paese e presidio costituzionale per eccellenza, che ancora una volta è chiamata a educare alla cittadinanza, a incidere nella ricostruzione della cultura antirazzista, antifascista, alla democrazia e a tener desta la memoria secondo lo spirito della Costituzione.
Sappiamo come il lavoro quotidiano di tutto il personale che opera all’interno di questa istituzione, si concentri sempre di più, oltre che sull’istruire, sulla necessità di educare le nuove generazioni ai valori della pace, della democrazia e della solidarietà, dell’inclusione, contro ogni tipo di sopruso nei confronti del diverso e dello straniero, dell’antifascismo e nel far conoscere ai ragazzi il carattere negativo che assunse il totalitarismo nel Novecento.
Ed è sempre la scuola il luogo nel quale gli adulti, genitori e personale educativo, si incontrano per arginare fin da subito “parole pesanti come pietre” pronunciate da bambini che ancora non ne comprendono a pieno il significato.
Sulla vicenda arrivata in questi giorni alle cronache nazionali per le offese antisemite, come organizzazioni sindacali del comparto della conoscenza abbiamo la certezza che la scuola sia uno dei luoghi deputati ad affrontare questi tristi episodi, al fianco degli stessi ragazzi, perché essa è il luogo dove i giovani si formano ed insieme crescono per diventare cittadini consapevoli e protagonisti.
Ma ciò che vogliamo denunciare con forza è la responsabilità che hanno gli adulti, che ormai quotidianamente contribuiscono ad alimentare un clima di violenza gratuita, squadrista e di cultura dell’odio, tristemente sdoganato anche dalle forze politiche di governo.
Il moltiplicarsi nel nostro Paese e nel resto d’Europa di continui episodi di violenza e xenofobia ad opera di organizzazioni di stampo reazionario e negazionista è sicuramente alimentato anche dallo sdoganamento dell’utilizzo di un linguaggio senza limiti e violento, agito persino da forze politiche, che considerano “normale” l’utilizzo della violenza verso tutti coloro che vengono inquadrati come “diversi”.
Fenomeni talmente preoccupanti da spingere tante associazioni, tra cui le Organizzazioni Sindacali come le nostre, a creare un vero e proprio argine per la tenuta democratica, antifascista, antitotalitaria e costituzionale del Paese.
I sindacati del comparto della conoscenza sono convinti che l’argine alla violenza e all’odio debba essere contrastato attraverso la diffusione di valori educativi positivi e democratici di cui la scuola è intrinsecamente portatrice, attraverso lo studio e la cultura della pace e della storia contemporanea, non sufficientemente conosciuta.
Questi valori devono trarre origine e forza nelle scuole, nelle università, nei centri culturali, in una politica sana, perché la memoria è un impegno, la storia è una lezione, la cultura è la medicina che ci preserva dai ritorni delle peggiori stagioni che hanno attraversato millenni di storia e che ancora oggi, continuano.
E’ chiaro che oggi ci sono in campo forze politiche pronte ad alimentare fuochi razzisti e fascisti.
Tocca a noi adulti, a noi protagonisti della “società civile” spegnere fin da subito tali fuochi, per la libertà, la democrazia, e la Costituzione.

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