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Da: Ferrara Musica

Lunedì 1 aprile – Teatro Comunale “Claudio Abbado”, ore 20.30 – la stagione di Ferrara Musica ospita per la prima volta Angela Hewitt, tra le pianiste più apprezzate a livello mondiale e tra le più acclamate interpreti di Johann Sebastian Bach. Con il concerto di questa straordinaria artista, canadese di origine e italiana d’adozione (da molti anni abita in Umbria, vicino al Lago Trasimeno, per un mese all’anno), si conclude il ciclo dedicato al pianoforte e si attende l’ultima parte della stagione, con i due concerti della European Union Youth Orchestra (rispettivamente giovedì 11 e sabato 13 aprile) e il secondo appuntamento del progetto Lauter (lunedì 13 maggio).
Nata in una famiglia di musicisti, Angela Hewitt ha respirato musica fin dalla più tenera età: la madre è stata la sua prima insegnante e dal padre, titolare dell’organo della Cattedrale di Ottawa, ha ereditato l’immenso amore per la musica di Bach, autore cui ha dedicato senza sosta tutta la vita. Nel corso di dieci anni la Hewitt ha registrato per Hyperion le maggiori opere per tastiera di Bach, un progetto discografico che è stato accolto come «una delle glorie discografiche dei nostri tempi» (“The Sunday Times”). Dall’autunno 2016, inoltre, ha intrapreso un grande progetto intitolato “The Bach Odyssey” che prevede, nel corso di quattro anni, l’esecuzione di tutte le opere per tastiera di Bach in dodici recital nelle principali città e sale da concerto del mondo.
In questo progetto rientra anche la serata di Ferrara, tutta nel nome di Bach, e interamente dedicata alle Toccate. La parola italiana “toccata” allude alla pratica dell’improvvisazione, vuol dire appunto toccare lo strumento eseguendo scale e arpeggi che vengono poi un po’ alla volta variati, alla ricerca di nuove idee melodiche e armoniche. Il genere, che nacque nell’Italia settentrionale alla fine del Rinascimento, trovò una perfezione assoluta in Bach, che lo portò alla sua massima fama, scrivendone sia per organo che per clavicembalo. Angela Hewitt eseguirà l’integrale di queste ultime, le sette Toccate BWV 910-916. Composte in gran parte nel periodo del servizio che Bach svolse come organista di corte a Weimar, variamente datate tra il 1706 e il 1717, esprimono un carattere abbastanza diverso rispetto alla tradizione italiana di Frescobaldi del secolo precedente, e presentano alcuni aspetti stilistici di originalità anche rispetto all’enorme catalogo delle opere per cembalo prodotte dal grande musicista tedesco.
Il concerto verrà concluso dalla celebre Fantasia cromatica e Fuga in re minore BWV 903, un brano di una qualità straordinaria, che fu sottolineata già dal primo biografo di Bach, J.N. Forkel, nel 1802. Questo nuovo genere “della libera fantasia” sorse dallo “stile fantastico” del primo barocco e presenta come caratteristiche passaggi virtuosistici, arpeggi, libertà di misura, recitativi strumentali. La tonalità di re minore allude a un sentimento di tristezza e forse si può pensare che Bach compose questo pezzo, nel 1720, come una sorte di pezzo funebre per la morte improvvisa della moglie Maria Barbara.
Lunedì 1 aprile alle 17 al Ridotto del Teatro, Valentino Sani presenterà il concerto in un incontro a ingresso libero, dando al pubblico un inquadramento storico-musicale del concerto, accompagnato da alcuni brevi ascolti.

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