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da: Segreteria del Sindaco, Comune di Comacchio

In riferimento agli articoli di stampa apparsi nei giorni scorsi appare doveroso intervenire per fornire chiarimenti.
Bisogna andare indietro di tanti decenni, al 1986, per iniziare a sperare nella nascita di un grande museo del territorio, un percorso molto lento e tortuoso e fatto di promesse dei vari politici che si sono susseguiti. Ci sono stati diversi stop, in ultimo il più tragico pochi anni fa, con il crollo di alcuni intonaci del soffitto dopo pochi mesi dalla conclusione dei lavori di restauro sotto la guida del direttore dei lavori, Arch. Guido Zarattini.
Le affermazioni del consigliere Di Munno e dei vari esponenti politici di turno, sono quindi del tutto imprecise ed in parte non veritiere; tutto ciò forse anche dovuto al fatto che il gruppo berlusconiano, impegnato in questi giorni nel censimento del gabbiano reale e rappresentato dal consigliere Di Munno, nel corso dello storico consiglio comunale del 4 giugno u.s. risultava assente alla trattazione del punto relativo agli allestimenti museali. Occasione persa, per chi si riscopre solo sui quotidiani paladino della cultura e in cui avrebbe potuto interpellare direttamente l’Amministrazione Comunale, ma soprattutto la Soprintendenza e il Comitato Scientifico nel merito delle questioni.
Veniamo ad oggi. Nulla è stato ufficializzato o deciso (se non l’apertura del museo), sono state fatte delle ipotesi e sono in corso delle consultazioni rispetto al futuro utilizzo degli ulteriori spazi.
Quello che c’è di vero è che il carico della nave romana verrà trasferito all’interno dell’ex ospedale San Camillo, non come scelta di imperio di questa Amministrazione, ma come soluzione condivisa con il comitato scientifico che cura l’allestimento degli spazi del nuovo museo e che ne ha riconosciuto la valenza strategica fin dal 2001, anno in cui si sanciva che il carico doveva essere una sezione del nuovo museo, sia per ragioni economiche che per avere una gestione unitaria.
Quello che c’è di falso sono le dichiarazioni dei due rappresentanti di forza italia, dalle quali emerge un dato solo: non conoscono gli spazi dell’ex ospedale, né tanto meno il progetto del comitato scientifico in quanto l’area espositiva risalente al periodo spinetico sarà ampliata a differenza del progetto dei miei predecessori, mentre le sale espositive del piano terra di Palazzo Bellini non verranno intaccate.
C’è di vero che il trasferimento del carico lascerà degli ambiente vuoti e che si sta ragionando sul loro futuro utilizzo.
C’è di falso che l’Amministrazione stia spendendo 200.000,00 euro per il trasloco dell’ufficio del sindaco ma lo farà per il trasporto dei reperti. Si sottolinea che i costi totali per allestire il nuovo museo e trasferire i reperti da Ferrara sono molto più alti di questi 200.000,00.
C’è di falso che è stato deliberato il trasloco della biblioteca e degli uffici del sindaco, per i quali non esiste nessun atto formale.
C’è di vero che è prioritario rendere accessibile la biblioteca ai disabili e metterla in sicurezza anche dal punto di vista della prevenzione incendi, dato che nessuno ha mai pensato che la biblioteca dovesse essere un luogo sicuro e per tutti.
C’è di vero che si sono ipotizzati spostamenti anche di uffici, compresi quello del Sindaco, ad oggi solo valutazioni, sui cui non è stata presa alcuna decisione definitiva, avendo questa Amministrazione un’unica priorità: aprire il nuovo museo.
C’è di vero che i progettisti non vengono più scelti per provenienza politica o a chiamata diretta, ma solo dopo aver fatto bandi ad evidenza pubblica.
Il lavoro intrapreso da questa Amministrazione vede un progetto grandioso mai arrivato fino a queste fase e con una grandezza tale da farlo divenire uno dei musei più importanti a livello europeo. Le forze politiche e sociali dovrebbero finalmente concentrarsi su un progetto reale di apertura del museo invece che su sterili chiacchiere da bar.
La minoranza dovrebbe valutare con attenzione il progetto e la fase dei lavori, perché continuare a non capire e/o a non voler riferire il vero?
Leggere le carte e il progetto scientifico è un dovere per non sviare i cittadini che da 30 anni aspettano chiarezza e l’apertura del museo, e raccolte di firme, strumentali e fondate su falsi presupposti, sono superflue e prendono solo in giro la comunità.

La campagna elettorale per le regionali è vicina e siamo felici di apprendere da autorevoli esponenti politici che il patto del Nazzareno – tanto in voga oggi – a Comacchio sia avvenuto già a partire dagli anni settanta, a dimostrazione che destra e sinistra fingono di contrapporsi solamente durante i periodi elettorali

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