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6 Agosto 2014

Mecenate mecenate…

Tempo di lettura: 3 minuti


Visionario e/o mecenate? Anche in Italia si può, alla fine… e per ottenere risultati, in questo nostro Paese allo sbando, bisogna essere un po’ visionari…
E noi siamo contenti, ci congratuliamo con chi ha saputo esserlo. Non ci interessano le motivazioni, poco importa che il governo abbia ottenuto la fiducia in Senato sul decreto cultura e che il provvedimento, già approvato alla Camera, sia oggi legge e includa misure come l’“art bonus”, un credito d’imposta del 65 per cento per le donazioni dei mecenati. Anzi, ce ne felicitiamo. Se questo era il motore, la chiave giusta di svolta, ben venga. Soddisfatti, poi, che a capirlo sia stato un ferrarese. Di colpo (e finalmente) si abbattono due barriere che, per troppo tempo, hanno monopolizzato il dibattito (sterile) italiano: quella del rapporto tra pubblico e privato, e quella della separazione tra tutela e valorizzazione. Felicitazioni, dunque!
Non si può fare un torto a un privato e “giudicarlo” se vuole recuperare parte di quanto investe per la cultura. L’importante è che lo faccia, visto che le nostre istituzioni, ormai, non hanno mezzi, forza e soprattutto vera volontà di farlo. La bellezza ci salverà…

mecenate-mecenate
Diego Della Valle, patron della Tod’s e sponsor del restauro

Certo, perché, dopo mille polemiche, si è conclusa, il 29 luglio, la prima fase del restauro finanziato da Tod’s. Tornano a splendere le arcate del Colosseo, tornano alla loro bellezza originaria i primi cinque archi dell’Anfiteatro Flavio, simbolo di Roma nel mondo. Diego Della Valle, patron della Tod’s e sponsor del restauro.
Un mecenate, degno erede del primo Gaio Clinio Mecenate, cavaliere romano influente consigliere di Ottaviano Augusto, e di Lorenzo de’ Medici, munifici protettori e benefattori di poeti e artisti.

L’ambizioso progetto di far tornare il Colosseo a com’era nell’80 d.C. (quando fu inaugurato dall’Imperatore Tito) raggiunge un primo traguardo ma il completamento dell’opera, finanziato con ben 25 milioni di euro, è previsto per il 2016.
Lo splendido e amato monumento, oggi, torna a risplendere con quelli che furono, secoli fa, i suoi bellissimi colori naturali: giallo, ocra, miele e avorio.
Per rimuovere i depositi e le croste nere di smog e altri detriti sedimentati negli anni, i restauratori hanno utilizzato procedure ad hoc per non intaccare il materiale lapideo: acqua nebulizzata a temperatura ambiente, senza aggiunta di solventi. Gli operai nei giorni scorsi avevano smantellato le impalcature, restituendo ai romani e soprattutto ai turisti una porzione completamente restaurata delle arcate.
Al restauro hanno contribuito le migliori professionalità del nostro Paese, dagli archeologi agli architetti, dagli ingegneri ai restauratori, fino agli operai specializzati.
Commentando l’avanzamento dei lavori, Della Valle ha affermato che “l’operazione Colosseo abbia aperto una strada che ha permesso, anche sotto una sfaccettatura legale, di leggere ciò che si può fare. Tutti quelli che vogliono investire per sostenere il grande patrimonio culturale possono farlo con più ‘facilita’ e hanno meno alibi per non farlo”. L’imprenditore si è, poi, augurato che “che molti altri imprenditori si attivino per i monumenti messi a posto. Mi farò carico di chiamare amici imprenditori per destinare parte dei loro utili a queste cose”.
Pecunia non olet, quindi, lasciatemelo dire, e qui ancora meno…

IL PROGETTO DI RESTAURO
Il progetto, presentato al Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel 2011, prevede il restauro del prospetto settentrionale e meridionale del monumento, compresa la realizzazione di nuove cancellate al primo ordine; il restauro dei sotterranei (ipogei) e degli ambulacri; l’integrazione degli impianti; la realizzazione di un centro servizi che consenta di portare in esterno le attività di supporto alla visita, che sono attualmente all’interno del monumento. Recentemente, Della Valle ha anche annunciato che l’associazione no-profit “amici del Colosseo” è costituita e inizierà a funzionare dai primi di settembre». Si sta individuando il luogo adatto per posizionare il centro di accoglienza che servirà alle persone anziane, ai disabili e a chi vuole informazioni sul monumento.

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.


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