Che cosa cataloghiamo come pericoloso o rischioso? E quando ci sentiamo in tale stato emotivo?
Punto comune sta nel percepire il pericolo in maniera intuitiva, senza legarlo a dati o concetti troppo scientifici. Siamo spinti a classificare una determinata attività in base a ciò che ci suscita: può provocare piacere oppure creare uno stato di paura e allerta. Chi fuma conosce bene i rischi, che comporta tale attività ma ciò che ne trae è piacere e non paura o timore.
Quando assistiamo, o veniamo a conoscenza di avvenimenti catastrofici, spesso di origine naturale, ci sentiamo destabilizzati e colpiti: ecco un pericolo e la serie di danni e perdite che ne conseguono, che non possono essere evitate. Sfuggono dal nostro controllo e producono effetti che tutti noi giudichiamo come devastanti.
Forse è davvero pericoloso ciò che non possiamo evitare e del quale nemmeno ci preoccupiamo finché non si compie.
“I più pericolosi nemici sono quelli da cui l’uomo non pensa a difendersi.”
Arturo Graf
Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…
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Francesca Ambrosecchia
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