La Mahler Chamber Orchestra diretta da Daniele Gatti nelle sinfonie di Schumann
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Da: Ferrara Musica
È uno degli appuntamenti più importanti della stagione e il primo degli eventi dedicati alla memoria di Claudio Abbado. Martedì 15 gennaio alle 20.30 Ferrara Musica propone il concerto della Mahler Chamber Orchestra, che sarà diretta da Daniele Gatti in due Sinfonie di Robert Schumann, la n. 2 op. 61 in do maggiore e la n. 4 op. 120 in re minore.
Il concerto ha un forte valore simbolico: uno stretto legame unisce il grande direttore milanese scomparso cinque anni fa, la città di Ferrara e la Mahler Chamber Orchestra. Fu proprio Abbado, infatti, nel 1997, a fondare la MCO, che è stata a lungo in residenza artistica a Ferrara Musica. Un rapporto sempre più intenso unisce all’orchestra anche Daniele Gatti, un rapporto cominciato nel 2010 con un’acclamata rappresentazione di Lulu di Berg ai Wiener Festwochen. Tra gennaio 2015 e maggio 2016 Daniele Gatti e la Mahler Chamber Orchestra hanno realizzato il ciclo completo delle Sinfonie di Beethoven, facendo tappa anche a Ferrara con l’esecuzione, in due diversi concerti, delle Sinfonie nn. 1, 2, 5, 8 e 9. Dopo la conclusione del ciclo beethoveniano, la MCO e Gatti hanno spostato la loro attenzione sull’opera sinfonica di Schumann. A proposito di Abbado, di cui è considerato in un certo qual modo un erede da una parte della critica musicale, Gatti ha dichiarato in un’intervista: «È il musicista che ho sempre considerato il mio ‘maestro aggiunto’: da quando ero studente al Conservatorio di Milano e lui, che dirigeva l’Orchestra della Scala, dedicò un ciclo di concerti ad Berg, agli ultimi incontri in cui andavo a chiedergli indicazioni, a confrontarmi». Gatti è oggi uno dei più prestigiosi direttori d’orchestra al mondo. Direttore Musicale del Teatro dell’Opera di Roma, è stato Direttore principale della Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam e precedentemente ha ricoperto ruoli di prestigio presso altre importanti realtà musicali come l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Royal Philharmonic Orchestra, l’Orchestre national de France, la Royal Opera House di Londra, il Teatro Comunale di Bologna, l’Opernhaus di Zurigo. I Berliner Philharmoniker, i Wiener Philharmoniker, la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks e l’Orchestra Filarmonica della Scala sono solo alcune delle rinomate istituzioni sinfoniche con cui collabora regolarmente. Tra le migliori orchestre del mondo, la Mahler Chamber Orchestra ha avuto il suo primo successo internazionale nell’estate del 1998, con una produzione del Don Giovanni di Mozart sotto la direzione di Abbado, al Festival di Aix-en-Provence. A fianco di Abbado, è Daniel Harding il direttore che ha giocato il ruolo più significativo nella storia dell’orchestra; oltre a Daniele Gatti nel ruolo di Consulente Artistico, la pianista Mitsuko Uchida, i violinisti Isabelle Faust e Pekka Kuusisto e il direttore d’orchestra Teodor Currentzis sono attualmente i Partner Artistici che danno ispirazione e contribuiscono alla formazione dell’orchestra.
Il concerto si aprirà con l’esecuzione della Sinfonia n. 2 op. 61 in do maggiore di Robert Schumann, il cui approccio alla scrittura sinfonica fu estremamente travagliato. Solo nel biennio 1840-41 cominciò ad affrontare il genere, con la Prima Sinfonia in si bemolle e la Sinfonia in re minore che nel 1851 sarà riproposta come Quarta. La Seconda risale alla fine del 1845: dalla Prima alla Seconda passarono solo quattro anni, ma furono, nell’arco vitale del compositore, decisivi. Il periodo in cui nacque la Seconda Sinfonia fu infatti uno dei più tormentati della vita di Schumann, per il manifestarsi di depressioni, insonnia, rumori ossessivi nell’orecchio, primi sintomi della malattia nervosa che lo accompagnerà fino alla morte. Fu eseguita in prima assoluta al Gewandhaus di Lipsia il 5 novembre 1846, sotto la direzione di Felix Mendelssohn. Nella seconda parte del concerto verrà eseguita la Sinfonia n. 4. Scritta nel 1841 e rivista dall’autore dieci anni dopo, presenta un flusso musicale continuo dall’inizio alla fine. Non per questo, però, i quattro movimenti appaiono indistinguibili, anzi possiedono caratteri tecnici ed emotivi ben definiti e tra loro contrastanti: l’irrequietezza intrisa di atmosfere demoniache del Vivace che segue l’introduzione iniziale, le struggenti e nostalgiche effusioni della Romanza, l’incalzante vitalità dello Scherzo, il clima idilliaco del Trio e infine la trascinante baldanza del movimento conclusivo. Info: www.ferraramusica.it, tel. 0532 202675; biglietteria@ferraramusica.it
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