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Da: Ufficio stampa e comunicazione Cia – Agricoltori Italiani Ferrara

Crescono gli agricoltori che scelgono il biologico certificato, cogliendo una richiesta di mercato in
continuo aumento. Stefano Calderoni: “I prodotti bio non sono più di nicchia”

FERRARA – Crescono a livello nazionale, regionale e locale. Le produzioni biologiche, secondo una
recente indagine di Accredia, Unioncamere e Infocamere, non sono più una tendenza passeggera, scelta
da un gruppo ristretto di agricoltori, ma riguarda oltre 62mila aziende italiane. Solo nei primi nove mesi
del 2018 sono cresciute di 4.500 unità ed è aumentato anche il cosiddetto “paniere bio”, che contiene da
verdure e legumi, fino a carne, pasta e naturalmente vino, che lo scorso anno ha registrato un vero e
proprio boom. Un altro dato interessante è il tipo di conduzione, che si caratterizza per una marcata
presenza di imprese femminili, quasi il 28% del totale, e di giovani under 35 che sono l’11,5%. Secondo
Cia – Agricoltori Italiani Ferrara si tratta di un segnale importante verso il rispetto della salute e
dell’ambiente, perché non solo le aziende agricole tradizionali producono in maniera sempre più
sostenibile, ma c’è una forte tendenza a diventare aziende totalmente biologiche.
Il trend nazionale si riflette anche a livello regionale – l’Emilia-Romagna è una delle cinque Regioni dove
si registrano il maggior numero di aziende certificate – tanto che dal 2014 al 2018 le superfici coltivate a
biologico sono aumentate di bel il 70%, con più di 150.000 ettari investiti che rappresentano il 15% del
totale (dati assessorato all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna). Sull’aumento delle aziende in
Emilia-Romagna hanno influito anche i due bandi dedicati del Psr, attraverso i quali la regione ha messo
a disposizione 16,7 milioni di euro. Ai bandi, che puntavano a valorizzare un’agricoltura capace di
risparmiare risorse preziose come acqua, aria e suolo, hanno aderito, infatti, oltre 3.250 aziende.
Anche nel ferrarese, in base agli ultimi dati pubblicati dalla Camera di Commercio di Ferrara nel 2017, la
crescita delle aziende agricole che ha scelto il biologico è a due cifre – oltre 350 aziende e 18.000 ettari
coltivati – una tendenza che pare confermata anche nel 2018. Secondo Stefano Calderoni, presidente
provinciale Cia Ferrara, l’agricoltura biologica è diventata: “Una possibilità concreta di reddito, ma serve
maggiore aggregazione produttiva”. “Analizzando i dati – continua Calderoni – salta all’occhio
naturalmente la crescita esponenziale di una modalità produttiva che, fino a pochi anni fa, era
considerata marginale, come marginale nel nostro paese era il numero di consumatori che sceglieva
prodotti bio. Ma è evidente anche che gli operatori biologici non sono organizzati perché quasi 3 realtà
su 4 (il 72,5% del totale) sono imprese individuali, il 9,8% società semplici e soltanto l’8,4% ha una
veste giuridica più “forte” e solo il 2,2 sono cooperative. Questa è la maggiore fragilità del sistema
agricolo, non solo bio ma anche tradizionale. Per conquistare nuovi mercati servono filiere e
aggregazione, perché il singolo agricoltore può pensare magari di fare vendita diretta dei propri prodotti
biologici o magari di aprire un e-commerce. Ma sarà sempre troppo piccolo per affrontare la concorrenza
o per garantire una certa quantità e varietà di prodotti. Ora che il bio è diventata una tendenza, bisogna
lavorare perché diventi una grande opportunità di crescita per le aziende e l’intero settore agricolo.”

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CIA FERRARA



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