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Da: Regione Emilia Romagna

Per molte patologie tumorali superato il 90%. Tempi immediati per le urgenze. L’assessore Venturi: “Nell’ultimo anno in tutte le Aziende sanitarie della regione risultati in netto miglioramento. Sicuramente c’è ancora da lavorare, ma la strada imboccata è quella giusta”

Smaltito anche l’80% delle liste d’attesa pregresse. Entro il 2019 i cittadini potranno verificare sul Fascicolo sanitario elettronico la propria posizione in lista d’attesa. E qui, unica Regione in Italia, avviato il monitoraggio informatizzato delle liste dei ricoveri

Bologna – Si riducono sensibilmente, in Emilia-Romagna, i tempi d’attesa per i ricoveri chirurgici programmati: a ottobre 2018, l’84,9% era garantito entro i tempi previsti a livello nazionale, con un +10% rispetto all’anno precedente (75% a ottobre 2017 e 70,7% a ottobre 2016). Prosegue anche lo smaltimento delle liste di attesa pregresse, già eliminate per l’80% a livello regionale, con le rimanenti che riguardano comunque solo casi di medio-bassa criticità. E resta garantito, ovviamente, l’intervento immediato nelle situazioni d’urgenza.

Per le patologie neoplastiche, l’87,9% degli interventi è assicurato entro 30 giorni dalla prenotazione. Risultati migliori di quanto richiede la normativa nazionale per il tumore della mammella (a livello regionale, sempre da ottobre 2017 a ottobre 2018 si è passati dall’87,4 al 96,8%), per il tumore al colon retto (dall’89,8% al 94,8%), all’utero (dal 73,5% al 94,6%) e per il tumore al polmone (dall’85,2% al 95,2%); per tutte queste prestazioni oncologiche la normativa nazionale fissa come soglia il 90%.

Inoltre, un’importante novità riguarda i cittadini dell’Emilia-Romagna che devono sottoporsi a un intervento chirurgico programmato: entro il 2019, tramite il Fascicolo sanitario elettronico, potranno verificare la propria posizione in lista d’attesa. L’annuncio è stato dato in Regione, durante la Commissione assembleare Politiche per la salute, dove ieri pomeriggio l’assessorato ha fatto il punto con le Aziende sanitarie sui risultati raggiunti e su quanto rimane ancora da fare per migliorare ulteriormente le performance in tutto il territorio emiliano-romagnolo.

I miglioramenti ottenuti seguono l’azzeramento o quasi dei tempi di attesa per le visite specialistiche e gli esami: a fine novembre 2018, oltre il 98% è assicurato entro i termini previsti (era al 58% a inizio legislatura, nel 2015). Poco più di un anno fa, infatti, la Giunta regionale ha messo a punto un Piano per ridurre le liste relative ai ricoveri chirurgici programmati, che comincia dunque a portare i primi significativi risultati.

“Abbiamo iniziato un nuovo percorso, estremamente complesso, ponendoci obiettivi ambiziosi- ricorda l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-, consapevoli che l’abbattimento delle liste d’attesa è uno dei punti che qualificano maggiormente il servizio sanitario pubblico. In questi mesi sono stati fatti importanti passi avanti nella gestione delle liste, nella programmazione dell’attività chirurgica e nel monitoraggio dei tempi d’attesa, che peraltro estendiamo. Tempi che si sono ridotti ovunque, con miglioramenti anche di 10 punti percentuali in un anno. Per alcune patologie, peraltro importanti come quelle tumorali, i risultati sono eccellenti. Certo- aggiunge Venturi- occorre fare ancora meglio e continuare a lavorare assieme alle Aziende sanitarie, che ringrazio per quanto hanno fatto finora. Ma i dati dimostrano che la strada imboccata è quella giusta”.

I dati, in sintesi
Le prestazioni oggetto di monitoraggio (dalla coronarografia, all’angioplastica, alla biopsia percutanea del fegato, al bypass) sono assicurate entro i tempi indicati per le relative classi di priorità. In particolare, per l’angioplastica si è passati nell’ultimo anno dal 94% al 95,7%, per le coronarografie dal 96,3% al 97,3%, per la biopsia percutanea del fegato dall’88,6% al 95,5% e per il bypass dal 79,1% al 91,7% delle operazioni garantite entro i termini. Migliorano anche i dati sulla riparazione dell’ernia inguinale (dal 65,8% all’80,3%), della emorroidectomia (passata dal 64,3% al 78,8%) e della tonsillectomia (dal 54,5% all’82,5%). Per le protesi d’anca, nell’87% dei casi l’intervento avviene entro 180 giorni (erano l’83,1% a ottobre 2017).

Per quanto riguarda il tumore alla prostata, a ottobre 2018 il 53,5% dei pazienti è stato ricoverato entro i tempi massimi previsti, rispetto al 44% dello stesso periodo dello scorso anno. Sono state infatti recentemente introdotte nuove indicazioni per l’inserimento in lista di queste neoplasie che hanno un livello di rischio e un’evoluzione diversa da quella degli altri tumori. Le Aziende ed i professionisti stanno quindi aggiornando i livelli di priorità assegnati al nuovo protocollo, che consentirà di adeguare il tempo di attesa all’effettivo livello di rischio, riservando la risposta più tempestiva ai casi più urgenti.

E’ utile chiarire che l’obiettivo del 90% degli interventi eseguiti entro i tempi assegnati (e non del 100%) è fissato perché occorre tener conto di una quota di pazienti che – per caratteristiche particolari legate alla loro patologia – necessitano, prima dell’intervento, di trattamenti o approfondimenti specifici che allungano il tempo d’attesa per il ricovero vero e proprio.

Solo in Emilia-Romagna avviato il monitoraggio informatizzato delle liste d’attesa
Per il conseguimento di questi risultati e per avviare nuovi programmi di utilizzo razionale ed efficiente delle piattaforme chirurgiche, a inizio 2018 la Regione Emilia-Romagna – unica in Italia- ha avviato un nuovo sistema regionale di controllo informatizzato delle liste di attesa dei ricoveri: “Sigla” (Sistema integrato di gestione delle liste di attesa), attraverso cui è possibile garantire un censimento ed un monitoraggio sempre aggiornato della maggior parte degli interventi chirurgici. Informazioni che permetteranno alle Aziende sanitarie e alla Regione di valutare in modo tempestivo le criticità per avviare da subito azioni di potenziamento o rimodulazione dell’attività, per un pieno conseguimento dell’equità dell’accesso e della trasparenza verso il cittadino.

Inoltre, sono stati fatti consistenti investimenti mirati al reclutamento di professionisti (oltre 5.000, nell’ultimo biennio, le persone assunte in sanità a tempo indeterminato, di cui 1.450 precari stabilizzati, per un costo complessivo di 24 milioni di euro) e altri strumenti definiti dal Piano regionale: la creazione, da parte di ogni Azienda sanitaria, del Responsabile Unico Aziendale, garante della corretta gestione delle liste di attesa; l’utilizzo delle sale operatorie, tramite l’integrazione delle procedure di prenotazione con quelle di programmazione delle attività chirurgiche; la gestione delle prenotazioni totalmente informatizzata con criteri di priorità per l’accesso definiti in modo chiaro e coerente; il ricorso anche a strutture private convenzionate.

Un ulteriore sforzo dovrà essere compiuto, a livello nazionale, per rispondere alla persistente difficoltà di reperire figure chiave, a partire dagli anestesisti: esigenza che rende ancora più importante la richiesta da parte delle Regioni, Emilia-Romagna in testa, di aumentare il numero di posti nelle scuole di specializzazione.

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