Italia allo sfascio … La colpa e’ dell’ambientalismo da salotto!
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Da: Davide Bardasi
Salve a tutti.
L’abbiamo sentito tutti: “Malinteso ambientalismo da salotto, che non ti fanno toccare l’alberello. E poi l’alberello e il torrentello ti presentano il conto”. E’ l’approfondita analisi di domenica sera del Vice-presidente del Consiglio Matteo Salvini, a commento degli ultimi disastri avvenuti in tutt’Italia. Avrebbe potuto parlare di abusivismo, condoni, speculazioni edilizie, grandi opere inutili, colate di cemento, lottizzazioni, autorizzazioni scriteriate, assenza di un piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici. Tutte cose a cui la Lega, in questi decenni in cui ha governato nelle regioni e comuni del nord, ha contribuito attivamente. E invece no: alberello … torrentello … ambientalismo da salotto …
Il WWF, nato nel 1961 a livello internazionale e nel 1966 in Italia (quando Salvini non era ancora nato), in tutti questi anni ha combattuto con tutti gli strumenti a disposizione questa sottocultura politica dello sfruttamento dissennato del territorio. I risultati ottenuti sinora sono purtroppo largamente insufficienti, ma proprio per questo e’ necessario continuare a dire le cose come stanno: altro che salotto!
Gli eventi tragici di questi giorni, con feriti e morti, sono solo l’ultimo episodio di una sequenza di disastri, con frequenza e intensita’ sempre crescenti, causate da un mix esplosivo di cambiamenti climatici planetari e dimostrabili responsabilita’ politiche nazionali e locali. Il meccanismo e’ chiarissimo: si fanno danni al territorio, non si fa manutenzione, non si fa nulla per contrastare i cambiamenti climatici all’origine dei continui disastri; poi appena si verifica il disastro, tutti corrono a chiedere lo stato di “emergenza” e lo stato di calamita’ “naturale”. Cioe’ chiedono soldi per porre rimedio a cio’ che loro stessi hanno causato con altri soldi. E’ ora di finirla!
Neppure l’Emilia-Romagna si distingue: proprio ieri il Presidente della Regione Bonaccini (PD) ha firmato la richiesta di stato di emergenza nazionale. E’ lo stesso Bonaccini che appena due settimane fa, lo scorso 24 ottobre, ha partecipato a Roma ad un incontro, assieme al fido Assessore regionale ai Trasporti Donini (PD), con il Ministro dei Trasporti Toninelli (M5S) e il Sottosegretario ai Trasporti Dell’Orco (M5S). Durante questo incontro si e’ anche discusso della famigerata Autostrada Cispadana.
Con ponti pericolanti che crollano, cavalcavia che si sbriciolano, strade ridotte a colabrodo (in primis, la superstrada Ferrara-Mare, la provinciale Ferrara-Modena, la statale Ferrara-Bologna, solo per rimanere nel ferrarese, ridotte ad uno stato di degrado vergognoso), segnaletiche stradali fatiscenti, frane e allagamenti ad ogni temporale, dissesti idrogeologici in tutta la penisola, che ci sia ancora qualcuno che si ostina a voler costruire una nuova autostrada in Emilia-Romagna, massacrando il territorio della pianura padana (una delle aree piu’ inquinate del pianeta), e’ una vera follia. D’altra parte, cosa c’e’ di meglio per contrastare il dissesto idrogeologico che tagliare a meta’ la pianura padana con una muraglia impenetrabile di asfalto e cemento?
Per meglio comprendere quanto emerso nell’incontro di Roma, e’ bene andarsi a rileggere quanto scritto nel Contratto per il Governo del cambiamento Lega-M5S del 2018, capitolo “Trasporti, Infrastrutture e Telecomunicazioni”: “In tema di mobilità sostenibile è necessario avviare un percorso finalizzato alla progressiva riduzione dell’utilizzo di autoveicoli con motori alimentati a diesel e benzina, al fine di ridurre il numero di veicoli inquinanti e contribuire concretamente al conseguimento e miglioramento degli obiettivi contenuti nell’accordo di Parigi.” Della Cispadana non si parla, quindi non si dice che non vada fatta, ma neppure il contrario. D’altra parte, sappiamo bene come la Lega sia favorevole alla Cispadana, mentre il M5S sia contrario. O almeno cio’ e’ quanto si legge nei programmi elettorali del 2014 e del 2018.
Programma Elettorale del M5S per le Elezioni Regionali 2014 in Emilia-Romagna, capitolo “Trasporti, Mobilita’ e Infrastrutture”: “I fondi a disposizione sono pochi, dunque è di fondamentale importanza evitare opere faraoniche (Cispadana, …) inutili e superflue investendo le risorse disponibili nel miglioramento della rete dei trasporti e nel trasporto pubblico in particolare.”
Programma Elettorale del M5S per le Elezioni Politiche 2018, capitolo “Trasporti – Le Infrastrutture”: “La revisione dei progetti in corso, …, porterà a un necessario aggiornamento delle opere da realizzare. Annullando o declassando la realizzazione di quelle non più utili, si riusciranno a liberare importanti risorse …”
Quindi ricapitolando: “… E’ fondamentale evitare opere faraoniche (Cispadana) … Annullare o declassare le opere non utili … Ridurre l’utilizzo di autoveicoli … Conseguire gli obiettivi dell’accordo di Parigi …”. Quindi se ne deduce che per il M5S, e per il Governo (?), l’Autostrada Cispadana non si deve fare. Punto e basta.
Ma vediamo ora come e’ stato sintetizzato dalle cronache della stampa locale l’esito dell’incontro al Ministero. Sappiamo come la stampa sia bravissima a manipolare i fatti, pero’ in questo caso il resoconto sembra chiaro.
“Via libera al nuovo tratto autostradale che collegherà il casello Reggiolo-Rolo dell’A22 alla barriera di Ferrara Sud sull’A13.” (Il Resto del Carlino Ferrara, 24 ottobre 2018) “Il ministro dei trasporti Danilo Toninelli ha dichiarato, sulla Cispadana, «che, fatta salva l’esclusiva competenza della Regione, il ministero seguirà con molta attenzione la discussione sulla definizione della convenzione per garantire l’interesse pubblico».” (La Gazzetta di Modena, 26 ottobre 2018) “Bonaccini ha esultato: «Il governo ha riconosciuto che si tratta di un’autostrada regionale, così come regionale è il concessionario. Spetta pertanto alla Regione, ha dato atto il ministro, ogni considerazione nel merito. E quindi, dal governo via libera alla realizzazione dell’opera».” (La Nuova Ferrara, 26 ottobre 2018).
Nazionale o regionale, l’Autostrada Cispadana e’ comunque uno schifo! Di fronte ad un atteggiamento un po’ pilatesco del Ministro, che sa tanto di autogol, per due marpioni come Bonaccini e Donini, che si nutrono di cemento e asfalto da sempre, non ci voleva altro. Come chiamare due oche a bere!
Da chi esprime direttamente il Presidente del Consiglio, un Vicepresidente del Consiglio, il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, il Ministro dell’Ambiente, oltre a vari Viceministri, Sottosegretari, Presidenti di Commissione, ed ha la maggioranza relativa dei Parlamentari sia alla Camera che al Senato, ci si aspetterebbe meno bizantinismi, piu’ chiarezza, risolutezza, coerenza e rispetto degli impegni presi di fronte ai cittadini elettori.
C’e’ una sola cosa da fare, e subito: un semplice e chiaro provvedimento che cancelli definitivamente il progetto dell’Autostrada Cispadana. Verrebbe da dire: se non ora, quando? I lavori non sono ancora iniziati, e non ci sono penali di sorta o rimborsi da pagare.
Ovviamente, si spera che cio’ avvenga prima che entrino in azione le ruspe. In caso contrario, diventera’ poi molto difficile rivendicare una differenza nei contenuti e nel modo di fare politica, rispetto agli altri partiti che giustamente si criticano. E se ne pagheranno le inevitabili conseguenze politiche.
Per quanto riguarda noi cittadini, resterebbero solo le conseguenze pratiche: vedere costruita una mastodontica opera inutile, dannosa per il territorio e l’ambiente, e per di piu’ strapagata con i nostri soldi.
Non resta che attendere fiduciosi … Ma anche un po’ dubbiosi …
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