E’ stato un 4 novembre particolare: la Giornata dell’Unità nazionale ha visto sfilare a Ferrara un numero inusitato di cittadini accanto al pennone dell’alzabandiera collocato dinanzi al duomo. Centinaia di donne e di uomini hanno depositato fiori o semplici messaggi per testimoniare la propria lealtà agli ideali repubblicani e costituzionali e lo sdegno per lo sfregio causato poche sere prima dall’esponente cittadino della Lega, Naomo Lodi, che su quel pennone riservato alla bandiera della Repubblica italiana ha issato il vessillo del proprio partito. Un gesto apparentemente goliardico agli occhi di qualcuno che ne ha voluto sminuire la portata, ma dal valore altamente simbolico in considerazione del clima generale che caratterizza questa delicata fase della vita politica e sociale italiana. “E’ stato un bel momento – ha dichiarato Alessandra Tuffanelli, caparbia attivista della sinistra ferrarese -. La partecipazione è stata veramente buona, e c’era tanta gente “normale”, cittadine e cittadini comuni, non i soliti politici o politicanti, a voler dare un messaggio posando un fiore. Bambini, anziani, famiglie, persone di ogni età. Tutti accomunati dagli stessi sentimenti e ideali. Essere lì ha rialimentato in me le speranze, oramai più che affievolite, che ancora una possibilità l’abbiamo. Ma dobbiamo essere molto bravi e soprattutto molto uniti”.
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Redazione di Periscopio
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