Da: Comune di Comacchio
Con riferimento agli articoli apparsi in questi giorni occorrono alcune doverose precisazioni.
La Regione Emilia Romagna è titolare della “rilevazione tipologia e caratteristiche dei clienti negli
esercizi ricettivi” ed è Ente intermedio di rilevazione per conto dell’ISTAT. Fino al 2018, data di
introduzione a regime della tassa di soggiorno a Comacchio, il Comune non ha mai avuto dunque
dati disaggregati, ma solo macroaggregati (distinti per alberghi, campeggi ecc.).
I dati statistici storici evidenziano complessivamente a Comacchio oltre 2,5 milioni di presenze, di
cui poco più di 500.000 mila registrati dagli appartamenti turistici, a fronte di una consistenza di
oltre 42.000 mila seconde case.
Dal 2018 il Comune di Comacchio dispone di una banca dati delle presenze, distinta per singola
struttura e tipologia, ove si conferma chiaramente questo trend di presenze. Tali dati sono coperti
da segreto statistico, ma costituiscono una base per disamine e approfondimenti rispetto ad alcune
dichiarazioni rese nel corso dell’anno dai contribuenti e ritenute potenzialmente incongruenti, a
prescindere dalla tipologia di struttura ricettiva (campeggio, agenzia immobiliare…).
La dichiarazione attribuite al Sindaco sulla “parziale evasione di bed and breakfast e agenzia
immobiliari” è stata resa nell’ambito di un ragionamento più ampio rispetto al quale sono state
evidenziate alcune singole discrepanze in corso di accertamento da parte degli uffici comunali. Non
corrisponde per tanto al vero che l’evasione della tassa di soggiorno nel Comune di Comacchio è
attribuibile alle agenzie e/o ai bed and breakfast.
Nulla a che vedere invece con il problema più complessivo della evasione delle tasse. Il mercato non
dichiarato delle seconde case infatti oggi è ancor più evidente grazie a portali web in cui
direttamente i privati, che però non appaiono all’anagrafe comunale, affittano le unità immobiliari.
“Gli uffici faranno i dovuti accertamenti rispetto alle posizioni della tassa di soggiorno 2018 che
presentano potenziali incongruenze – dichiara il Sindaco ‐ ma non c’è nessuna intenzione o volontà
di generalizzare rispetto ad un problema che colpisce in primis gli Enti pubblici e gli stessi
Imprenditori. Le agenzie immobiliari, e più in generale le Imprese, sono danneggiate da questo
fenomeno così come il Comune e lo Stato, con la differenza che oggi il fenomeno è ancor più
visibile, grazie al Web. Faccio notare – conclude il Sindaco – che gli irregolari non sono solo i privati
che affittano in nero, ma anche i portali internazionali di intermediazione. A seguito del D.L.
50/2017 (e quindi dal 24.4.2017) questi portali sono diventati sostituti d’imposta ovvero
dovrebbero pagare le tasse e comunicare i contratti di locazione alla agenzia delle entrate al posto
degli host, ma ciò non avviene in palese contrasto con la legge dello Stato. Situazione oggi del tutto
irrisolta”.
“Non corrisponde infine al vero – conclude il Sindaco – che c’è già un accordo con la Guardia di
Finanza per fare controlli ad hoc, anche se c’è l’intenzione di creare tutti i presupposti perchè il
Comune possa condividere le proprie informazioni e le proprie banche dati contribuendo dunque a
combattere un problema annoso come quello della evasione fiscale”.
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COMUNE DI COMACCHIO
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