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Da: Regione Emilia Romagna

“La missiva è arrivata oggi e il Ministero non è in grado di dimostrare che non sia stata inviata prima. Se non parlassimo delle nostre comunità, si tratterebbe di una vicenda surreale. I senatori M5S che hanno dato ai giornali copia della lettera e mi accusano di aver mentito, si commentano da soli: io rispetto le istituzioni, loro le strumentalizzano”

Bologna – “Questa vicenda, se non fosse così delicata, e se non fosse di così grande rilevanza per i territori coinvolti, sarebbe solo surreale”. Così, l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi, replica in merito alla lettera alla Regione Emilia-Romagna, a firma del capo di gabinetto del Ministero dello Sviluppo economico Vito Cozzoli, che secondo alcuni parlamentari del M5S sarebbe stata occultata. Lettera che riguarda i permessi di ricerca ‘Bugia’ e ‘Fantozza’, nel modenese, che è stata anche pubblicata su alcuni quotidiani e diffusa sui social media “maè arrivata in Regione solo oggi alle 14.40, dopo varie sollecitazioni da parte dell’Assessorato e la richiesta di parlare con il capo di gabinetto, che non ha mai risposto”.

“Questo a dimostrazione che la lettera non era arrivata. Del resto è assurdo che al Ministero non siano in grado di valutare la data di invio, come abbiamo richiesto da giorni. Nella Pubblica amministrazione quando una lettera viene spedita, se è stata inoltrata via Pec, deve essere verificato sul sistema di posta certificata ministeriale la ricevuta di inoltro e di consegna al destinatario, se invece sia stata irritualmente inoltrata per posta ordinaria si può verificare la data di spedizione sulla busta. Diffondere una lettera che non ha il protocollo di arrivo del ricevente (stiamo parlando di procedure della Pubblica amministrazione, non di Facebook) è irriverente verso le istituzioni. Mi aspetto- conclude l’assessore Costi- le loro scuse alla Regione Emilia-Romagna”.

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