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Da: Gruppo Lega Nord Emilia e Romagna

La denuncia del commissario provinciale imolese della Lega, Daniele Marchetti: “Se il fatto fosse confermato sarebbe gravissimo: stiamo indagando sull’accaduto”. Il segretario del Carroccio della Vallata del Santerno, Fabio Morotti: “Certi insegnanti, anziché educare, fanno propaganda politica”

“Come facciamo a cacciare Salvini?”: questa la domanda choc che un’insegnante di italiano di una scuola media inferiore di Castel Del Rio (comune della città metropolitana di Bologna) avrebbe inserito in un compito in classe sottoposto ai propri studenti.
“Si tratta di un fatto, qualora confermato, gravissimo. Se è vero che stiamo indagando sulla veridicità della segnalazione che ci è arrivata, è anche vero che sin da ora è possibile trarre alcune conclusioni incontrovertibili: come si fa a porre una domanda simile a dei ragazzini di 11-14 anni? A quell’età i ragazzi vanno educati, devono imparare la lingua italiana, la matematica, le scienze, la geografia, le lingue straniere. Vanno a scuola per imparare e farsi una cultura senza condizionamenti esterni, tanto più se questi sono di matrice politica. L’ideologia e la propaganda devono stare fuori dalle aule, soprattutto quando in queste siedono dei ragazzini. Il solo pensare di sottoporre un compito in classe porgendo una domanda simile agli studenti significa non essere in grado di adempiere con correttezza alla propria professione di insegnante, che è, per l’appunto quella di formare e fornire nozioni essenziali per la vita quotidiana” commenta Daniele Marchetti, consigliere regionale nonché commissario provinciale della Lega e consigliere del Circondario imolese.
“Se le verifiche che stiamo facendo porteranno a confermare i fatti – aggiunge il segretario della Vallata imolese, Fabio Morotti– chiederemo al Provveditorato di prendere immediati provvedimenti contro quella professoressa che ha scelto la scuola non per educare, quanto per fini di propaganda politica. Tutto ciò è inaccettabile, soprattutto alla luce del fatto che anche a livello didattico, quella classe necessità più di altre di insegnanti capaci di insegnare le materie basilari per un’istruzione degna di quel nome: a quanto risulta, infatti, la classe sarebbe composta da 11 studenti stranieri e 8 italiani”.

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