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• Proliferano a causa dell’aumento delle temperature e approfittano della nostra assenza da casa per andare a caccia di provviste: sono le ‘tignole o farfalline del cibo’, piccoli infestanti che si aggirano in cucina e contaminano cibi secchi, ma non solo

• Dall’analisi delle ricerche condotte sul sito Rentokil.it, emerge un aumento dell’interesse per questi piccoli insetti: nel periodo maggio-giugno del 2018, le visite tematiche hanno raggiunto +95% rispetto ai mesi precedenti

Milano, 24 luglio 2018 – Si ritrovano ogni anno al rientro dalle vacanze. In nostra assenza, totalmente indisturbate, hanno infestato la dispensa annidandosi nelle confezioni di farina, pasta, legumi, riso, biscotti e frutta secca. Sono quelle che comunemente vengono chiamate “tignole o farfalline del cibo”, ma dietro questa definizione vi sono in realtà diverse specie che insidiano le nostre cucine.
Le minacce, però, non si trovano solo in dispensa, ma riguardano anche cibi come formaggi, prosciutto e insaccati e bisogna ricorrere a una disinfestazione mirata per eliminarle in maniera efficace e duratura.

È in particolare con l’arrivo del caldo che si manifesta una crescita delle infestazioni perché è proprio a causa dell’aumento delle temperature che questi piccoli insetti riescono a proliferare e crescere. L’analisi delle ricerche effettuate su Rentokil.it, il sito dell’azienda leader in disinfestazione e derattizzazione, ha mostrato come nei mesi di maggio e giugno del 2018 le visite alle pagine dedicate alle farfalline del cibo, e in generale agli infestanti delle derrate alimentari, abbiano registrato un aumento del 95% in più rispetto ai mesi precedenti.

“La Plodia Interpunctella, comunemente nota come Tignola fasciata del grano, è solo uno degli insetti ghiotti delle provviste che si trovano nelle nostre dispense. In realtà esistono numerose specie che vanno a caccia di farine, cacao, prodotti da forno, cereali, spezie ma anche prodotti come carne, formaggi e insaccati. Spesso ci accorgiamo troppo tardi della loro presenza, quando hanno raggiunto lo stadio adulto e la contaminazione dei cibi è già avvenuta” – commenta Ester Papa, Technical Manager di Rentokil Italia. “Quello che molti non sanno è che la contaminazione non dipende solo dall’igiene in casa propria, ma è dovuta nella maggior parte dei casi ad ‘agenti esterni’: gli insetti arrivano nelle nostre cucine ad esempio attraverso gli imballaggi di carta che sono i più comuni veicoli di contaminazione. Anche se non ce ne accorgiamo, gli insetti possono essere già annidati nelle confezioni di zucchero o farina acquistate nei supermercati e una volta conservati in dispensa non fanno altro che proliferare e svilupparsi”.

Rentokil Initial, leader mondiale nel Pest Control e nei servizi per l’igiene, ha creato una piccola guida per conoscere ed evitare questi sgraditi ospiti che possono infestare le provviste in nostra assenza e rovinare il rientro in casa:
• Tignole della farina o farfalline del cibo: si tratta di piccole farfalline di colore variabile dal bianco-crema al bruno nerastro che amano vivere in ambienti caldi e con poca luce e, non a caso, colonizzano le nostre dispense contaminando i cibi secchi che vi conserviamo
• Acaro del prosciutto crudo: impossibile da vedere a occhio nudo, si trova nel prosciutto crudo, ma anche in altri insaccati, formaggi (specie se stagionati), funghi e frutta a guscio
• Anobio del pane: lungo circa 3 millimetri e di colore bruno-rossastro, è capace di perforare l’imballaggio dei cibi. Attacca gli alimenti derivazione cerealicola (farina, pane, pasta), oltre a frutta essiccata, spezie, erbe officinali e vegetali con abbondante contenuto di amido
• Tonchio del fagiolo: lungo tra i 2 e i 3 millimetri, di colore verdastro con chiazze variegate di colore marrone, è caratterizzato dal corpo a “lacrima” ed antenne a dente di sega. Si nutre principalmente dell’interno dei fagioli, ma attacca tutti i tipi di legumi compresi fagiolini, piselli e lenticchie.

Le 4 regole d’oro per una dispensa a prova di insetti

1. Ispezione e controllo: svuotare gli scaffali e controllare tutte le confezioni dei cibi conservati in dispensa. È importante verificare la presenza di farfalline o uova e buttare via sia le scatole contaminate sia quelle già aperte, esposte al rischio di contaminazione. È necessario controllare bene anche tutti gli spazi dove gli insetti possono aver deposto le uova, ovvero angoli e interstizi della dispensa, i coperchi di eventuali contenitori/barattoli e pieghe di confezioni di cibi ancora chiuse.

2. Pulizia: occorre mantenere sempre un elevato standard di igiene nel corso dell’anno, in particolare nei mesi più caldi quando la temperatura può accelerare lo sviluppo degli insetti del cibo. Utilizzare l’aspirapolvere per eliminare ogni residuo su scaffali e mensole (su entrambi i lati) – senza dimenticare viti, sostegni, cerniere degli sportelli e stipiti – e pulire poi ogni parte con acqua calda e aceto, aggiungendo oli essenziali quali menta, citronella, eucalipto. Asciugare bene i ripiani e i barattoli/contenitori prima di riporli in dispensa per evitare che l’umidità favorisca nuovamente la proliferazione degli insetti.

3. Conservazione: è preferibile utilizzare imballaggi robusti, meglio se anche ermetici. Il vetro è sicuramente la scelta migliore, ma anche contenitori e barattoli di plastica rigida con chiusura ermetica rappresentano un’ottima soluzione per conservare correttamente e ‘isolare’ dal rischio di annidamento di insetti.

4. Gestione dei rifiuti: la spazzatura è uno dei luoghi principali di annidamento di molti insetti (non solo di quelli del cibo) e, in generale, è bene assicurarsi che i rifiuti siano sempre ben chiusi nei sacchetti. Nel caso di una infestazione in corso, questo diventa ancora più importante. Per escludere il rischio di una nuova contaminazione, è necessario buttare via tutti i prodotti alimentari contaminati e i relativi imballaggi, senza dimenticare il sacchetto dell’aspirapolvere utilizzato per la pulizia delle dispensa. Chiudere quindi bene il sacco di raccolta e tenerlo lontano dalla cucina in attesa di smaltirlo definitivamente.

Infine, gli insetti del cibo sono molto sensibili ad alcuni odori particolarmente decisi, per questa ragione alcune piante e spezie svolgono un’efficace funzione repellente e possono essere utilizzate anche in maniera preventiva. Tra queste, troviamo ad esempio l’alloro, i chiodi di garofano, la lavanda, la citronella e la buccia d’arancia. È sufficiente posizionare all’interno della dispensa questi elementi, in piccoli contenitori aperti o in sacchettini traspiranti, per tenere lontani gli insetti.

Rentokil Initial
Rentokil Initial è il maggior fornitore al mondo di servizi per le aziende. Da oltre 90 anni l’azienda – nata dalla fusione di due società – si occupa di Pest, Textiles e Hygiene Services. Attiva in oltre 65 Paesi al mondo – in Europa, Asia, Oceania, America e Africa – conta più di 35.500 dipendenti e un fatturato annuo di £ 1.9 miliardi. La filiale italiana opera oggi con due divisioni: Initial Hygiene, specializzata in servizi per l’igiene, che si è ampliata grazie alla recente acquisizione di CWS-boco Italia, e Rentokil Pest Control, dedicata ai servizi per la disinfestazione e monitoraggio degli infestanti. Lo staff è composto ora da circa 600 dipendenti, con un personale tecnico suddiviso su molteplici filiali nel territorio nazionale, che prestano il proprio servizio ad oltre 27.000 clienti.

Da: Noesis Comunicazione

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