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Il segretario regionale del S.PP. (Sindacato Polizia Penitenziaria) dell’EMILIA ROMAGNA DE BENEDITTIS Daniele esprime “pieno sostegno e piena condivisione” alla nuova clamorosa azione di protesta e di disobbedienza civile decisa dal segretario generale del S.PP. Aldo Di Giacomo che ha iniziato lo sciopero della fame ad oltranza, vale a dire, sino a quando non ci saranno primi atti concreti ed efficaci da parte del Governo e in particolare del Ministro alla Giustizia Bonafede in direzione di un intervento adeguato alla drammaticità della situazione delle carceri italiane. De Benedittis sottolinea che i clamorosi fatti di Sulmona, Viterbo ed Ariano Irpino, per citare solo gli ultimi, in ordine di tempo, gravissimi episodi con uomini della polizia penitenziaria aggrediti, tenuti in cella come ostaggi sino all’uso di olio bollente per ustionarli con conseguenze gravissime, hanno superato il limite di ogni sopportazione. Anche nelle carceri emiliane – continua – si sono registrati negli ultimi due mesi decine e decine di aggressioni al personale, liti e tafferugli tra detenuti, sequestri di telefonini e sim, di sostanze stupefacenti, a riprova che la situazione è diventata ingestibile specie per la carenza di personale. I nostri colleghi lavorano in una condizione di quotidiano allarme che non è più tollerabile. Condividiamo pertanto l’appello del nostro segretario Di Giacomo al nuovo Ministro della Giustizia con la richiesta di interventi urgenti e straordinari tesi a fermare la mattanza che quotidianamente vede vittime gli agenti di Polizia Penitenziaria, che svolgono il proprio dovere al servizio dello Stato in strutture che ormai non garantiscono più alcuna sicurezza. L’auspicio è che la nostra protesta solleciti il nuovo Governo e il nuovo Ministro a tenere fede ai primi annunci fatti per ritornare al pieno controllo delle carceri e fuori di esse il controllo della sicurezza dei cittadini, tenuto conto che ogni giorno 15 poliziotti in media sono costretti a ricorrere alle cure di sanitari. Anche la Regione per le competenze attribuite in materia di assistenza sanitaria, attività di formazione ed altro a favore dei detenuti – conclude De Benedittis annunciando che si stanno definendo azioni di protesta di tutto il personale emiliano di polizia penitenziaria – non può far finta di nulla e disinteressarsi di queste problematiche come della generale inadeguatezza strutturale e di servizi degli istituti di pena presenti sul nostro territorio. E sono convinto che anche i Prefetti emiliani si attiveranno a raccogliere le nostre sollecitazioni.

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