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Valorizzare il prodotto per il giusto ricavo agli agricoltori
E’ quanto chiede il comparto cerealicolo a industria, grande distribuzione e istituzioni

A poche settimane dalla mietitura del grano, a Filo d’Argenta (FE) Terremerse ha riunito i principali attori della filiera: industria, grande distribuzione, istituzioni oltre ovviamente alla parte agricola rappresentata da moltissimi agricoltori e dalla Cooperativa stessa.
L’occasione è stata la tavola rotonda “Frumenti italiani: più valore al territorio”. Terremerse è da sempre attenta alle dinamiche del comparto agroalimentare nazionale e internazionale, in quanto le produzioni dei nostri agricoltori si devono sempre più confrontare con il mercato globale. Con maggiori criticità proprio nel settore dei cereali, in quanto in Italia si produce solo il 50% circa del frumento necessario, di conseguenza sono sempre più elevate le importazioni. «Questo significa doversi confrontare con i prezzi internazionali perché il frumento è una commodities, mentre i costi sono quelli nazionali e spesso più alti rispetto a quelli degli altri Paesi – ha spiegato Augusto Verlicchi, Direttore cerealproteici Terremerse -. Da tempo ci siamo posti l’obiettivo di valorizzare le produzioni per distribuire il giusto ricavo agli agricoltori, proponendo soluzioni come i contratti di filiera e il conferimento annuale, che permettono di fornire all’industria prodotti di qualità in maniera continuativa».
L’Industria si trova a dover interpretare e soddisfare le nuove esigenze dei consumatori, sempre più esigenti e attenti, come hanno sottolineato sia Emilio Ferrari, Responsabile acquisti grano duro e semola di Barilla SpA, sia Giorgio Dal Prato, Amministratore Delegato di Deco Industrie. «Bisogna creare dei nuovi prodotti, specializzati e innovativi. E’ una sfida grande ma questo significa avere anche una grande opportunità per tutta la filiera», ha detto Ferrari. Ha proseguito Dal Prato «Per valorizzare una materia prima “povera” come il grano occorre un messaggio forte di territorialità. La filiera rappresenta una storia vera e concreta, capace di mantenere le promesse fatte ai consumatori».
E di consumatori ha parlato anche Ezio Redeghieri di Coop Alleanza 3.0: «Le promozioni, i “primi prezzi”, gli spazi a scaffale non hanno più l’importanza di dieci anni fa. E’ quindi importante sviluppare dei progetti agricoli comuni per cogliere tutti gli aspetti migliori della filiera agricola da raccontare al consumatore».
In tutto questo un ruolo importante lo ricoprono anche le istituzioni, come ha spiegato Roberta Chiarini, della Direzione Generale Agricoltura Regione Emilia-Romagna: «La Regione lavora costantemente per fare incontrare le varie parti della filiera e facciamo da mediatori per far proseguire gli accordi, anche attraverso i disciplinari. Favoriamo, oltre al supporto tecnico, anche quello economico come avvenuto con il PSR 2014-2020 dove abbiamo ottenuto quasi 1 miliardo e 200 milioni di euro utilizzati direttamente dalle aziende agricole».
A conclusione dell’incontro – che ha visto anche il saluto di Marco Casalini, Presidente di Terremerse, e l’introduzione di Gianfranco Pradolesi, Responsabile R&S della Cooperativa che ha messo in evidenza il ruolo della ricerca per produrre di più in maniera più sostenibile – è poi intervenuto anche il Direttore Generale di Terremerse, Emilio Sabatini, che ha anticipato un’importante novità per i cerealicoltori. Da questo 2018, infatti, ai Soci della Cooperativa che opteranno per il conferimento annuale verrà erogato un consistente acconto al 31 luglio, quindi a raccolta appena conclusa senza dover aspettare l’inizio del 2019: una risposta importante ed efficace per le necessità economico-finanziarie delle aziende agricole.
La tavola rotonda è stata moderata dal giornalista de L’Informatore Agrario, Lorenzo Andreotti.

Ufficio stampa e comunicazione Terremerse

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