GIOVANI STUDENTI ALLA SCOPERTA DEL QUARTIERE GIARDINO DI FERRARA
INSIEME ALL’ESPERTO DEL TERRITORIO LEOPOLDO SANTINI E ALLA FIGLIA DELL’INGEGNERE CARLO SAVONUZZI, CHE PROGETTÒ L’ACQUEDOTTO
Mettersi in gioco alla scoperta dell’identità del quartiere, così il ‘Giardino’ arriva in classe e le classi ne studiano la storia all’ombra dell’Acquedotto. Giovedì 31 maggio, dalle ore 10 alle 12 in piazza XXIV Maggio (Ferrara), arriva Giardino in classe, azione realizzata dall’APS Basso Profilo, Scuola primaria Alda Costa-ICS Alda Costa Ferrara e I. I. S. Luigi Einaudi e che coinvolge direttamente gli adolescenti ferraresi, accompagnati dai docenti degli istituti scolastici coinvolti e alcuni testimoni della storia di questo pezzo di città. Il progetto è inserito all’interno del progetto Piazze d’orti, ideato e coordinato dal Consorzio Wunderkammer di Ferrara.
Gli studenti dell’Istituto Einaudi, infatti, guideranno quelli della scuola primaria Alda Costa in un percorso di esplorazione urbana e nella realizzazione di una mappa in grado di raccontare il quartiere moderno di Ferrara, costruito nei primi del Novecento sul modello delle città-giardino. A rispondere alle domande dei giovani studenti sul quartiere Giardino saranno l’esperto di storia ferrarese Leopoldo Santini e Gloria Savonuzzi, figlia dell’ingegnere che progettò l’Acquedotto. Partecipano al progetto la Classe 3 B della Scuola primaria Alda Costa-ICS Alda Costa di Ferrara, (con i docenti Rossella Fantoni, Paola Chiorboli, Pasqua Leone e Chiara Michelini) e la Classe 4 P I. I. S. Luigi Einaudi, con docenti Massimo Cavallina, Laura Govoni, APS Basso Profilo. L’evento è anche su Facebook: Giardino in Classe [ Piazze d’orti ].
Il progetto architettonico del serbatoio monumentale dell’Acquedotto cittadino, costruito dal 1930 al 1932, fu affidato nel 1929 all’ingegnere Carlo Savonuzzi, che progetto per il ‘Rione Giardino’ una struttura fuori dal comune, capace non solo di adempiere alla funzione ingegneristica, ma anche di diventare un nuovo punto di riferimento visivo e simbolico per il quartiere nascente e la città. Dalla sommità del terrapieno, infatti, si eleva l’ampio e massiccio basamento dodecagonale, sul quale si innalzano dodici grandi arcate di 12 metri di altezza che sostengono l’enorme serbatoio ‘pensile’ della capacità complessiva di 2.500 metri cubi, definito negli anni Trenta il più grande d’Italia. La fontana è sovrastata da una statua raffigurante il Po ed i suoi affluenti, opera dello scultore Arrigo Minerbi, contemporanea alla monumentale costruzione.
Da Ufficio stampa consorzio Wunderkammer
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