giovedì
24
maggio
ore 17
Biblioteca Ariostea
(Sala Agnelli)
Via delle Scienze 17
Anna Costorella
Più forte del silenzio
(Faust Edizioni, collana di narrativa ‘I nidi’, 2018)
Ne parleranno con l’autrice Roberto Pazzi e Paola Gianoli Caregnato
Sarà presente l’editore Fausto Bassini
Adriano Aloisi è un rappresentante di biancheria intima, che soffre di una lieve forma di balbuzie. Durante una vacanza in Andalusia si innamora di una ragazza e, per la prima volta, viene ricambiato: Ines Katakis, sensuale creatura di madre spagnola e padre greco, diventerà sua moglie. Trent’anni dopo – in seguito alla morte di Ines e alla fuga in Sudamerica del loro figlio Diego, bello e dannato – Adriano a pochi mesi dalla pensione, costretto dagli eventi e dal peso della solitudine, decide di abbandonare l’Italia.
Come un contemporaneo Don Chisciotte, a bordo della sua vecchia auto ribattezzata Hermana, inizia un viaggio in Spagna sulle tracce dei luoghi in cui è vissuta la moglie «come se, conoscendo quello che non sapeva, avesse potuto ricongiungersi a lei». Il viaggio si rivelerà parallelamente, per lui, un percorso di autoanalisi alla ricerca di se stesso e delle origini della propria felicità.
Più forte del silenzio, romanzo d’esordio di Anna Costorella, è una poetica cronaca on the road, dove alle meraviglie della natura si fondono personaggi indelebili come il pescatore anarchico Miguel o la sfuggente ballerina Josephine, e animali che toccano il cuore come il cane salvato da una perrera-lager o il gatto Ludovico. Fino al sorprendente finale nel quale una misteriosa donna americana riannoderà, con le sue rivelazioni, il filo dei destini.
Anna Costorella è nata a Ferrara, dove vive da sempre. Ha iniziato a cimentarsi nella scrittura solo in età matura, ricevendo segnalazioni e riconoscimenti in alcuni concorsi letterari.
Allieva di Roberto Pazzi alla Scuola di scrittura creativa “Itaca” di Ferrara, ha pubblicato “La casa dei cento gatti” nell’antologia Verso Itaca (Faust Edizioni, 2015) che racchiude quindici racconti dei corsisti sul tema della vista e della visione. «Lo stile ha una magistrale cadenza di crescendo musicale» ha scritto Pazzi, di lei, in quella occasione.
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