Comacchio: La Giunta Comunale interviene sul rilancio del comparto vallivo, del lavoro e di un’area produttiva già esistente
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Il tema del lavoro è stato il cavallo di battaglia di tutte le campagne elettorali locali e nazionali, non solo delle ultime, ma anche probabilmente lo sarà anche per quelle future. La preoccupazione legata all’elevato tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile, si rinviene altresì in tutti i programmi elettorali dei candidati a Sindaco del Comune di Comacchio che hanno condiviso la necessità di nuovi investimenti nel settore turistico, nel rilancio della vallicoltura e del recupero degli immobili esistenti e abbandonati ivi compresi quelli produttivi.
Ogni anno centinaia di migliaia di italiani se ne vanno dall’Italia in cerca di miglior fortuna e questo vale anche per i nostri concittadini comacchiesi giovani e meno giovani.
E proprio per questa ragione che questa Amministrazione vuole continuare ad impegnarsi, per creare le condizioni affinché i comacchiesi, giovani e meno giovani, concepiscano un percorso di studi o di lavoro all’estero non con sentimento di rassegnazione, come una sorta di condanna definitiva, ma come una libera scelta sempre e comunque reversibile.
Domani, giovedì 17 maggio, verrà proposto all’esame del Consiglio Comunale l’avvio di due procedure molto importanti: la prima consentirà ad un gruppo spagnolo, che si è mostrato interessato, di presentare un progetto di riqualificazione con rilancio della produzione in un’ area già esistente, abbandonata, in attesa di bonifica, come lo è quella della ex Cercom.
In questa fase preliminare, non si perverrà ad autorizzare alcun insediamento, ma scaturirà la volontà, senza pregiudiziali, di valutare l’intervento sotto il profilo paesaggistico, ambientale e sociale. Dopo il primo avvallo, infatti, il progetto dovrà essere depositato, vagliato dagli oltre 20 enti pubblici preposti al controllo scrupoloso di questa fattispecie di interventi e, se presenterà tutte le caratteristiche tecniche per insediarsi, non arrecando dunque pregiudizi al territorio, il Consiglio Comunale potrà, tra qualche mese votarne l’avvallo definitivo o meno.
Oltre 30 posti di lavoro in start up e 100 a regime che qualcuno ha definito come “non significativi”, ma che invece sono determinanti in un territorio così bisognoso di occupazione.
Il secondo progetto riguarda invece il rilancio del comparto vallivo, punto programmatico di questa Amministrazione votata dai cittadini, mediante l’opportunità di dare mandato alla giunta comunale per il recupero dell’attività di vallicoltura, di trasformazione del pescato e di valorizzazione delle tradizione e delle iniziative enogastronomiche mediante una sinergia pubblico-privata, così come avvenuto per il sistema museale. Una tematica anche questa, contenuta in tutti i programmi elettorali e che ora finalmente viene posta in discussione e, ci auguriamo, in approvazione. L’obiettivo è quello di arrivare, nei tempi necessari, alla individuazione di un gestore del nuovo progetto di gestione integrata delle attività legate alla lavorazione del pescato di valle, per l’anno 2019.
Non dimentichiamo infine che prossimamente il Consiglio Comunale dovrà ratificare (o meno) l’accordo di programma concernente l’ampliamento del campeggio e delle terme Tahiti, del campeggio spiaggia e Mare di Porto Garibaldi, nonchè di una nuova struttura all’aria aperta “Comacchio Village” e del complesso innovativo “Collinara”. Altri quattro interventi, caratterizzati da sostenibilità nello sviluppo, che a regime garantirebbero a questo territorio ulteriori 350 posti di lavoro. Anche in questo caso, salvo avvallo del Consiglio Comunale.
Abbiamo nel nostro mandato una mission ben precisa che è quella di favorire l’occupazione, come sottolineato anche dal Progetto Comacchio 2015/2020, sottoscritto 2 anni fa con tutti i partners pubblici, ma anche con sindacati, associazioni di categoria e più in generale come dettato dal Patto per il Lavoro regionale.
Votare contro questi provvedimenti domani sera o chiederne strumentalmente il rinvio per perdere tempo, non solo allontanerebbe investitori interessati a concorrere allo sviluppo del territorio, ma significherebbe anche non perseguire il bene della nostra cittadinanza.
LA GIUNTA COMUNALE DI COMACCHIO
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