Mercoledì 13 dicembre, al Circolo Arci Bolognesi, alle ore 19.30, una delle esponenti più interessanti dell’avanguardia artistica italiana , la performer e artista visiva Eva Geatti (Compagnia Teatrale Cosmesi) accompagnata da Marcello Battelli (Non voglio che Clara e Teatro degli orrori) presenterà Contro di Lydie Salvayre, autrice vincitrice del premio “Goncourt” 2014. Un reading forte, incisivo, pensato per essere eseguito con voce e chitarra elettrica. Eseguito per la prima volta nel 2002 dall’autrice francese accompagnata dal chitarrista dei Noir Désir, Contro è una caustica riflessione sull’esistenza dell’individuo e sulla decadenza ed i limiti culturali dell’attuale società; è un invito al risveglio dal torpore quotidiano, uno sguardo obliquo sul presente, un discorso costruito per essere detto. Un’incisiva onda d’urto per capire i limiti, gli eterni ritorni e le costrizioni che viviamo quotidianamente fuori e dentro di noi.
“Uscite dal coma, gli dicevo, e ritornate in voi, non siete dei vitelli. Era a me stessa che parlavo in verità ed era me stessa che in questo modo esortavo.”
“Inventariate le vostre forze. E siate devoti alle vostre collere, negligentemente, o nella rabbia a seconda dei giorni e dei vostri umori.”
Uscito per Gallimard nel 2002, edito in Italia grazie a bébert edizioni, Contro è un attacco frontale alla conformazione sociale e politica delle odierne società occidentali, ma soprattutto, sulla falsa riga di “Indignatevi” di Stéphane Hessel (2011), è un invito alla ribellione contro i sistemi repressivi e autoritari.
La responsabilità è solamente dell’uomo: la sua accondiscendenza, la sua vigliaccheria e la sua miseria, corrodono e riproducono ottusi meccanismi oppressivi.
Un libro sempre nuovo, che fa riflettere senza consolazione e sprona le coscienze con una rabbia urgente e necessaria.
L’autrice del testo, Lydie Salvayre, nata nel 1948, è figlia di esiliati spagnoli fuggiti dal franchismo. Prima di essere una scrittrice affermata, con una laurea in Lettere Moderne e un diploma di letteratura spagnola in tasca, si laurea in medicina e lavora in un ospedale psichiatrico ad Aix en Provence, verso la fine degli anni ’70. Questa esperienza le cambierà la vita. Al centro di molte sue opere ritroviamo la figura autoritaria del padre, riferimenti alla Spagna, i temi del lavoro e delle ineguaglianze sociali. Nel 2014 vince il Premio Goncourt con il romanzo “Pas pleurer”
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Arci Ferrara
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