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Da Erika Angelini

Continua la grande affluenza alla manifestazione che oggi ha dedicato un
importante focus alle sfide della commercializzazione, con la pera che traina la
ripresa dei consumer di frutta

FERRARA – Un’altra giornata di straordinaria affluenza per il Salone Internazionale della Pera,
ormai un punto d’incontro privilegiato della filiera italiana e crocevia di tecnici, esperti e
buyer internazionali, provenienti da paesi tradizionalmente importatori come Germania e Spagna,
ma anche da potenziali mercati extra-europei. Soddisfazione anche da parte delle aziende
espositrici, che hanno puntato sull’alta specializzazione di FuturPera per rivolgersi a un ampio
pubblico del settore agricolo.
E sono state proprio produzione, consumi, sfide di mercato e le nuove prospettive di
commercializzazione le protagoniste dell’importante convegno del World Pear Forum “Mercato e
consumi: i nuovi trend e le sfide future”. Davanti a una sala gremita, Gianni Amidei,
presidente di Oi Pera, ha aperto il forum con una sintesi della produzione 2017.
«Gli ultimi dati relativi all’Italia, primo paese produttore di pere europeo – ha spiegato il
presidente Oi – indicano una produzione di circa 735.000 tonnellate (+8% rispetto al 2016),
un valore che rientra nella media produttiva degli ultimi anni. L’Abate è una delle cultivar che ha
registrato gli aumenti più consistenti, con oltre 320.000 tonnellate (+10%), seconda la William
B.C con 160.000 (+3%) e a seguire Conference – la varietà più diffusa in Europa – con 61.000
(+2%) e Kaiser con 41.000 (+12%). Una produzione non eccedentaria, associata ad una buona
qualità dei frutti lascia ben sperare in un regolare svolgimento della stagione di
commercializzazione, come indicato dai primi rilievi sull’andamento delle vendite».
Si tratta, dunque, di una buona annata che dovrebbe favorire le esportazioni, attualmente partite
in maniera abbastanza contenuta, come ha evidenziato Marco Salvi, Presidente di Fruitimprese
«Attualmente l’export è ancora orientato verso destinazioni “tradizionali” prevalentemente entro i
confini dell’Unione Europea. Importante sarebbe aumentare la penetrazione del nostro prodotto
verso paesi potenzialmente ricettivi come Canada, Messico, USA, Brasile, Sud Africa, India,
Vietnam, Russia, Cina».
Sbocchi di sicuro interesse commerciale, che sono però ancora in parte preclusi a causa delle
barriere fitosanitarie, come ha spiegato Simona Rubbi, responsabile apertura Nuovi Mercati di
CSO Italy, «Questa è un’anomalia gravissima del nostro sistema europeo ma, nonostante le
difficoltà stiamo lavorando su diversi fronti, in particolare sull’apertura del mercato cinese
alle pere italiane e ci auguriamo di poter ripetere l’indispensabile gioco di squadra tra istituzioni e
stakeholder, per arrivare nel più breve tempo possibile su questo importante mercato.»
Per le pere italiane una piazza commerciale di sicuro interesse è quella degli Emirati Arabi, come
ha sottolineato James Varghese nella sua relazione. Si tratta, infatti, di un mercato molto vicino
che può offrire diverse opportunità per i vari segmenti di prodotto.
Fondamentale, in questo contesto, l’andamento generale dei consumi di pere. «Siamo in un
momento di forte trasformazione del consumatore rispetto agli acquisti alimentari – ha
sottolineato Daria Lodi, di CSO Italy – sempre più indirizzati verso salute e benessere. Le pere
in Italia sono tra i prodotti che stanno trainando maggiormente la crescita degli acquisti di
ortofrutta, dal 2014 ad oggi, dopo un lungo periodo che ha visto gli acquisti al dettaglio di pere
delle famiglie italiane diminuire. Nel 2016 – ha continuato la Lodi – sono state acquistate in Italia
oltre 400.000 tonnellate di pere, il 5% in più rispetto all’anno precedente e il 31% in più
rispetto al minimo del 2013. Ovviamente c’è ancora molto da fare, soprattutto in considerazione
di un indice di penetrazione, che non raggiunge il 90%, e un acquisto medio per famiglia che,
nell’area tipica di produzione, si ferma ai 14 kg annui».
Ha chiuso il convegno una tavola rotonda, alla quale hanno partecipato rappresentanti delle
aziende commerciali di Francia, Belgio, Olanda e Portogallo, con i quali si è acceso il
dibattito sulla distribuzione organizzativa commerciale, perché questi paesi – in particolare Belgio
e Olanda – stanno già rifornendo di prodotto il mercato cinese e sono in fase molto avanzata con
l’apertura a Giappone e Messico. Per l’Italia erano presenti Luca Granata di Opera e Alberto
Garbuglia di Origine Group, che hanno ribadito l’importanza della comunicazione per far
aumentare le vendite e i consumi, sia in Italia che all’estero. Per la Grande Distribuzione hanno
partecipato Germano Fabiani di Coop Italia, Gianmarco Guernelli di Conad e Annabella
Donnarumma di AD Eurogroup Italia, l’azienda che si occupa dell’acquisto e della vendita di
frutta e verdura per il gruppo REWE Germania. Quest’ultima ha ribadito l’importanza di una
stretta sinergia tra produzione e Grande Distribuzione, con l’obiettivo di programmare al
meglio la commercializzazione e vendita del prodotto.
Domani alle 11.30, appuntamento con il gusto della pera con il Cooking Pear Show,
organizzato dal CSO Italy. Una vera e propria gara culinaria tra giovani chef, che prepareranno
ricette a base di pera, occasione per parlare dell’importanza di questo prodotto in cucina e dei
suoi benefici per la salute e il benessere dell’individuo. All’evento, presentato da Paolo Bruni,
presidente del CSO Italy, parteciperanno: Gianni Amidei, presidente Oi Pera, Roberto
Manfredini, direttore Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Ferrara, Maria
Gabriella Marchetti, ricercatore Universitario Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie,
Piergiorgio Lenzarini, Presidente Consorzio Pera dell’Emilia Romagna IGP; Luca Granata,
direttore Generale Opera, Alessio Orlandi, direttore Generale Origine Group
Ricordiamo che la Fiera è aperta fino a sabato 18, dalle 9 alle 18.30. Per accedere
gratuitamente è necessaria la registrazione che può essere effettuata direttamente in fiera o, per
evitare le code e stampare direttamente il pass d’ingresso, sul sito www.futurpera.com

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