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Ferrara film corto festival

Ferrara film corto festival


E se una sogliola volesse volare alto come un’aquila?
Potrebbe essere la premessa di una tragedia, di un insuccesso clamoroso. E invece, grazie a un grande talento e a un bel po’ di autoironia, questo insuccesso diventa il pretesto di una commedia brillante: quella andata in scena sabato sera nella sala teatrale di Ferrara Off in via Alfonso I d’Este.
‘Sogliole a piacere’ è il monologo scritto e interpretato dalla trentenne modenese Gloria Giacopini, diplomata all’Accademia Paolo Grassi di Milano, che Ferrara Off ha conosciuto in occasione della call per il Festival Microteatro Bonsai (leggi QUI), quando si è presentata con lo spettacolo ‘È successo che…’ della compagnia The Baby Walk.

Un momento dello spettacolo
Gloria Giapichini e Marco Sgarbi

Monica gioca sulla natura della sogliola, una vita, anzi un’intera storia evolutiva, passata a nascondersi sul fondo del mare, per affrontare il tema del successo, dell’insuccesso, dei sogni da realizzare e della soddisfazione personale, attraverso una serie di episodi legati insieme da una narrazione autobiografica.
“Il testo è nato – ha raccontato Gloria alla fine dello spettacolo nel consueto incontro con il pubblico di Ferrara Off – come spettacolo di cabaret, ma non riuscivo a trovare un filo conduttore che unisse i vari pezzi”, finché un giorno facendo snorkelling, “un’esperienza contro natura perché non so nuotare”, Gloria ha incontrato un pesce che la guardava dal basso terrorizzato: quella sogliola con la quale ha scoperto poi di avere molte cose in comune. E così ha deciso che il trait d’union sarebbe stata lei stessa, la sua famiglia. Il risultato è uno spettacolo-metafora di tante esistenze “che crollano a un passo dal successo”: proprio come quando, in quel lontano 1992, al suo debutto nella recita dell’oratorio Don Bosco di Formigine, tre secondi prima di entrare in scena per dire l’unica fatidica importantissima battuta che le era stata affidata, “Seguitemi!”, Gloria scopre di avere “la coda dalla parte sbagliata”. D’altronde lei avrebbe voluto fare Ursula, la strega del mare!
Intelligente la soluzione per la parte iniziale, il dialogo a distanza con i professori, che interagiscono con lei tramite una serie di video proiettati sul fondale. Divertentissimo l’episodio del bagnino della piscina, rimorchiato solo per far dispetto alle amiche e lasciato a bocca asciutta davanti alla sua Seicento gialla. I video sono opera di Valeria Tomasulo, che è anche la coregista dello spettacolo. Gloria, istrionica e mai uguale a se stessa interpreta tutti i personaggi dando ad ognuno una propria cifra caratteristica: “ho sempre fatto imitazioni dei miei professori, loro le conoscevano bene perché le mostravo il giorno prima delle vacanze di Natale”. La prima persona che prende in giro però è proprio sé stessa: in fondo per volare alto è fondamentale non portare il peso di troppa serietà.

Ferrara film corto festival

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dal 23 al 26 ottobre 2024
Quattro giorni di eventi internazionali dedicati al cinema indipendente, alle opere prime, all’innovazione e ai corti a tematica ambientale.

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Federica Pezzoli


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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