A Palazzo della Racchetta inaugurato il secondo ciclo di mostre del Ferrara Art Festival
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da: ufficio stampa Ferrara Art Festival
FERRARA. Il Ferrara Art Festival è giunto, sabato scorso, alla sua seconda ed importante tappa. La
manifestazione artistica che riempirà di arte contemporanea non solo il rinascimentale Palazzo della
Racchetta di Ferrara (Via Vaspergolo 4-6) ma anche alcune sedi collaterali fino al 3 ottobre 2014, ha
inaugurato sabato il suo secondo ciclo di mostre.
Si tratta di tre personali di altrettanti artisti contemporanei con catalogo edito da Editoriale Giorgio
Mondadori.
Al piano terra si dividono i grandi spazi Michelle Hold che con il suo “Blue Mood “articola un percorso
espositivo in cui materia e colore sembrano vibrare di armonizzazioni musicali. Come ha spiegato nel corso
del vernissage il curatore del festival, Virgilio Patarini, la Hold giunge a creare vere e proprie canzoni
contrapponendo alla forte fisicità dell’opera d’arte intrisa di materia, la rarefazione intangibile dell’effetto
musicale immaginato.
Sempre nelle sale del piano terra espone il milanese Vito Carta che, con il suo ciclo intitolato “Illusioni di una
memoria infedele”, pone su due piani indistinti fotografia e pittura. In passato fotografo professionista, Carta
affronta un percorso in cui il tema della memoria sembra affiorare dalla acque profonde del tempo per
essere ripreso e rielaborato con la tecnica pittorica del presente. Ne nascono opere di medie e grandi
dimensioni che colpiscono e attirano lo spettatore, in un viaggio tra intimo e universale.
Al primo piano spiccano le “Allegorie” di Angelo Conte. Sfruttando l’idea che, dietro alla figurazione possono
vivere significati e figure allegoriche, idea peraltro viva non solo nella storia dell’arte, ma anche in letteratura,
Conte dà vita a mondi conditi di fortissime figurazioni allegoriche, in cui personaggi mascherati mostrano al
mondo volti nascosti che non sono né sogno, né contemplazione ma fortissime allegorie.
All’ultimo piano del palazzo, inoltre, prosegue la mostra Astrazione Odessa che, inaugurata il 24 maggio
scorso, mette in luce l’opera di Sergei Paprotskiy, Igor Vareshkin e Lyudmila Vasilieva. Nelle opere dei tre
artisti ucraini si può ravvisare un tentativo di porre in luce la valenza dell’arte come costruzione di un
qualcosa di forte, in contrapposizione alla distruzione ed al male della guerra.
Il secondo ciclo di mostre proseguirà fino al 3 luglio prossimo ed è visitabile tutti i giorni dalle 15 alle 19 ad
ingresso libero.
Proseguono inoltre, ogni giovedì e sabato, gli eventi collaterali del Racket Festival con concerti, spettacoli e
presentazioni di libri.
Riceviamo e pubblichiamo
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