Ritrovati attrezzi vietati per la pesca nei canali adduttori
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Le guardie Ecologiche Volontarie (Gev), nell’ambito del coordinamento effettuato dalla Polizia provinciale, in due distinti interventi, hanno rinvenuto 49 trappole mobili (cogolli) liberando in acqua circa cinquanta chili di pesci, tra cefali, gamberi e granchi rimasti imprigionati.
Gli attrezzi di pesca rinvenuti erano illecitamente immersi nelle acque del canale Pallotta di Comacchio. Non visibili, in quanto non opportunamente segnalati, né identificabili e privi di ogni elemento di identificazione, come invece le norme prevedono.
La pattuglia delle Gev, composta da tre guardie, ha operato per 15 ore a bordo dell’imbarcazione, nel recupero e nella liberazione del pesce.
Sempre presente, e pronta a intervenire in aiuto, una macchina della Polizia provinciale ha seguito le operazioni di recupero sull’argine del canale Relitto Pallotta.
Le reti sono state consegnate agli agenti provinciali e potranno essere restituite solo dopo il pagamento di una sanzione amministrativa.
“Ringrazio le Gev per il proficuo lavoro che stanno svolgendo – dice il Comandante della Polizia provinciale, Claudio Castagnoli – coronato oltretutto dalla rimozione di questi attrezzi che posti in acqua si trasformano in trappole micidiali per i pesci che le Gev hanno fortunatamente, e con merito, riconsegnato alla libertà”.
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