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da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Annunciati i finalisti della Tech All Star Competition della Commissione Europea che sono stati invitati a Londra per la fase finale della competizione

Dodici start up in tutto, delle quali una sola italiana: NuvoVec s.r.l., spin-off dell’Università degli Studi di Ferrara, leader nella produzione e nell’applicazione di nuove terapie geniche per il trattamento di patologie umane, unica italiana selezionata nell’ambito della competizione e unica start up in ambito biomedico che accede alla finale.
Le dodici start up si sfidano in questi giorni a Londra, nel corso della Tech All Stars 2014 Competition, il contest lanciato dalla Commissione Europea, che riunisce giovani imprenditori emergenti di tutta Europa.
Il team, coordinato dal Prof. Michele Simonato del Dipartimento di Scienze Mediche, è volato a Londra per partecipare ad un intenso Pitch Training di formazione e per promuovere il core business dello spin-off di fronte ad investitori di fama mondiale nella forma dell’Elevator Pitch.
Le prime 3 start up selezionate parteciperanno in esclusiva al Founders Forum guadagnandosi la possibilità entrare in contatto con imprenditori di successo e autorevoli investitori. In questa occasione verrà annunciata la vincitrice che sarà premiata da Neelie Kroes, Vice Presidente della Commissione Europea.
Ma chiediamo a Michele Simonato di spiegarci la realtà “Nuvovec”. “La terapia medica del futuro sarà sempre meno legata al farmaco e sempre più orientata alla correzione di prodotti genici patologici all’interno delle cellule o al trapianto di cellule “sane”. Tali terapie hanno un bisogno comune: quello di trasferire nelle cellule di interesse il materiale genetico necessario per curarle e trasformarle. NuvoVec offre ai ricercatori oggi e ai medici domani la tecnologia per raggiungere questo obiettivo in modo efficiente, sicuro e controllato con l’obiettivo di produrre e distribuire sistemi di trasferimento genico ad industrie e centri di ricerca, interessati a temi di ingegneria cellulare, terapia genica, medicina rigenerativa, identificazione di nuovi farmaci e produzione di cellule ottenute per trasformazione. L’idea è quella di sfruttare il virus dell’Herpes Sinplex. Eliminando dal genoma virale i geni responsabili di patologia si ottengono virus che possono ancora infettare le cellule ma non replicarsi in esse. I geni terapeutici si possono quindi inserire in queste particelle virali non patogene, che diventano così il “vettore” per il loro inserimento nelle cellule malate. Herpes è superiore a tutti gli altri virus perché capace di infettare efficacemente qualsiasi tipo di cellula senza alterarne il genoma o indurre tossicità, e di ospitare una quantità enorme di DNA (cioè molti geni terapeutici) rispetto ai virus “concorrenti”.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA



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