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“Ciò che a un livello inferiore avrebbe dato adito ai conflitti più selvaggi e a paurose tempeste affettive, appariva ora, considerato dal livello più elevato della personalità, come un temporale nella valle visto dall’alto della cima del monte. I problemi più grandi e importanti della vita sono, in fondo, tutti insolubili; (…). Dunque non potranno mai essere risolti, ma soltanto superati.”
C.G. Jung, Il segreto del fiore d’oro

Mi imbatto in questo frammento e come succede quando le cose ci sfiorano senza lasciarci, mi rimane in testa un pensiero incompleto. I problemi vanno risolti, ci hanno sempre detto, tutto risolto? si domanda a chi ha dovuto affrontare un inghippo. Penso che anch’io, nel tentativo di risolvere, tante volte mi sono trovata in quel livello inferiore di cui parla Jung, quello dei ‘conflitti selvaggi’ e delle ‘paurose tempeste’, della palude limacciosa senza alla fine risolvere niente.
Se risolvere significa sciogliere, come si fa a sciogliere un problema, un’afflizione? È una questione di sguardo, insegna Jung, di distanza e altezza da cui si guarda, di orizzonte, cioè di respiro. E in effetti superando si va oltre, da un’altra parte, senza risoluzione ma con un orientamento diverso. Mi alleggerisce pensare che posso considerare i problemi insolubili ma superabili, irrisolvibili ma ridotti nella dimensione. Superare per lasciare alle spalle, libera di continuare a scorgerli se mi va, ma da un livello più alto e con altri paesaggi davanti agli occhi.

E voi come vi ponete? Provate a risolvere o invece superate i vostri ostacoli?

Potete mandare le vostre lettere a parliamone.rddv@gmail.com

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Riccarda Dalbuoni

È addetto stampa del Comune di Occhiobello, laureata in Lettere classiche e in scienze della comunicazione all’Università di Ferrara, mamma di Elena.


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it