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8 Ottobre 2017

Calottapoli

Tempo di lettura: 3 minuti


Da Paolo Giardini

Se risponde al vero quanto preannunciato, giovedì 5/10/2017 s’è riunito in Municipio il primo
summit sulle nuove tariffe dei rifiuti ferraresi. Partecipanti all’incontro secondo il programma:
– Rappresentanti Utenti/Consumatori/Contribuenti – Nessuno. Perché i sudditi nessuno li chiama.
– Rappresentanti del Comune, sindaco o designati dal sindaco.
– Rappresentanti di Hera, inviati da Hera.
– Rappresentanti Atersir, inviati da Atersir.
Ma questi ultimi potrebbe averli sostituiti il sindaco stesso, dato che è il loro Presidente.
Per chi non lo sa, l’ultima sigla vuol dire “Agenzia Territoriale Emilia Romagna per i Servizi Idrici e
Rifiuti”, frutto di una pensata del Partito Dominante (notare le iniziali, please), per la quale con atto
pressoché divino è stato creato un organismo gestionale per tutti i Comuni, raggruppando i vecchi
ATO in una sola grossa baracca, con bilanci annuali superiori alla decina di milioni. L’aggettivo
“divino” è un residuato degli ATO, che furono creati dal nulla.
Al vertice di Atersir, c’è il “Consiglio d’Ambito”, con 9 “Titolari” di incarichi politici. Equivale alla
catena di comando dei vecchi “politruk” sovietici, i commissari politici. Struggente il richiamo a
quelle care radici.
Il nominativo del “Titolare” di Ferrara è, naturalmente, Tagliani.
Fra i 9 Titolari c’è il “Presidente” che, curiosa combinazione, è ancora il Tagliani. Quindi il nostro
sindaco, oltre che a capo di Comune e Provincia lo è anche di altri organismi. Cose che succedono
a chi per mite consuetudine cede sempre alla violenza.
In Atersir, la gerarchia prevede che sotto al Consiglio d’Ambito si trovino:
– Un “Direttore”. Nominato su delibera del Consiglio d’Ambito, firmata da Tagliani.
– Due “Dirigenti”, uno per il servizio Idrico, l’altro per i Rifiuti, entrambi nominati dal Direttore.
– Un “Organo di Revisione” composto da tre “Membri”, scelti e incaricati con una delibera del
Consiglio d’Ambito, sempre firmata dal Tagliani.
Tutti sotto la cappella di Tagliani. Quindi, come non ammirare il geniale organigramma Atersir?
I controllori operativi sono scelti, cioè controllati, dai loro controllati! Un capolavoro di tautologia!
Raffigurabile in legalissime riunioni di lavoro composte da Tagliani e uno o più specchi.
Per ottenere risultati analoghi Stalin doveva ricorrere al terrore; bisogna ammettere che la
democrazia rappresentativa progredisce alla grande.
Tornando al primo summit decisionale di Ferrara sulle tariffe, con tre partecipanti (due dei quali
sono l’ambigua espressione di una figura bivalente) la posizione del partecipante Hera quale può
essere? Quella di chi attende ansiosamente il giudizio altrui, o quella di chi detta le condizioni?
Visto che Hera, tutt’altro che all’insaputa dell’ubiquitario sindaco, ha progettato, scelto, comprato e
piazzato migliaia di cassonetti a cupola con un sistema d’apertura di sua proprietà, occorrerebbe
che i sudditi/utenti fossero narcotizzati per non accorgersi che il Comune prende a scatola chiusa
tutto quanto propone e dispone Hera, molto prima di intavolare trattative economiche riguardo ai
costi che pagherà il popolo bue. Perciò il Comune, apprestandosi a discutere di prezzi Hera ad
affare concluso, che equivale a voler cambiare l’importo di una cambiale già portata all’incasso,
non potrà far altro che esaminare i documenti proposti da Hera e firmarli per accettazione. Come
ordinano i politruk.
Il tutto nell’ambito del feticcio di una legalità virtuosamente garantita da Tagliani. Che bello vivere in
un luogo “amministrato” così limpidamente!

Paolo Giardini

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