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Da Ufficio stampa

Sono 4.890 le assunzioni che le imprese ferraresi prevedono di fare tra settembre e novembre di quest’anno, di cui però solo un terzo stabili, e cioè con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre per il restante 67% saranno a termine (a tempo determinato, anche di natura stagionale, o altri contratti con durata predefinita, di somministrazione e di collaborazione non dipendente). E’ quanto emerge dal bollettino dei fabbisogni professionali e formativi delle imprese che la Camera di commercio di Ferrara diffonde nell’ambito del sistema informativo Excelsior, il progetto promosso da Unioncamere in collaborazione con l’Agenzia nazionale politiche attive per il lavoro (Anpal) sulle previsioni di assunzione delle imprese dell’Industria e dei Servizi.

“Per ricostruire l’occupazione perduta non c’è che un modo: ripartire dalle imprese”, ha sottolineato il presidente della Camera di commercio di Ferrara, Paolo Govoni. “Senza imprese non c’è lavoro, e le imprese possono creare lavoro se riescono a crescere, a sviluppare nuovi prodotti e servizi, ad allargare il proprio mercato. I dati non sono confortanti ma la presenza di una quota significativa di imprenditori che scommettono sull’impresa e operano nuove assunzioni fa capire che il sistema è vitale e che riducendo il carico burocratico e quello fiscale si libererebbero risorse per accelerare la ripresa”.

Le imprese ferraresi che prevedono movimenti in entrata sono il 19,4% del totale, quota in linea con il dato regionale (18,9%) e migliore dell’indicatore nazionale (16,2%). Sul totale delle assunzioni previste, circa un terzo è assorbito dall’Industria (manifatturiera e public utilities), mentre la richiesta nei Servizi, che raccoglie i restanti due terzi, è suddivisa equamente fra Commercio, Turismo, Servizi alle imprese e Servizi alle persone. La classe dimensionale che concentra più richieste è quella delle aziende con meno di 50 dipendenti.

Sono poco meno di 2mila le opportunità destinate ai giovani under30 (il 40% del totale), quota più elevata rispetto al dato nazionale (36%) e in crescita rispetto al 35% registrato il mese scorso. In 29 casi su 100, le imprese ferraresi prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati, rapporto in crescita rispetto al dato della rilevazione precedente 27,5%. Sono le professioni tecniche in campo informatico, ingegneristico e della produzione quelle per cui si evidenziano maggiori difficoltà nell’identificare il candidato ideale, ma sembrano essere di difficile reperimento anche Progettisti, Ingegneri, Operai specializzati e Conduttori di impianti nelle imprese, in particolare, del comparto tessile, dell’abbigliamento e delle calzature.

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