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di Francesca Ambrosecchia

“Almeno mi pagassero per andare a scuola!”
“Ma chi me lo fa fare?!”
Frasi che almeno una volta, ognuno di noi ha detto o sentito per i corridoi. Il mondo della scuola obbligatoria, in momenti di difficoltà o in generale viene spesso percepito come un dovere e non un “piacere”. Si può non provare interesse nei confronti di alcune materie o in altri casi, nel percorso scolastico che si è deciso di intraprendere.
Colpa del sistema scolastico e di come è impostato? Degli studenti che hanno sempre meno voglia di applicarsi e studiare? Per alcuni può trattarsi di momenti di sfogo a seguito di un brutto voto o di una delusione, ma per altri?
Sicuramente di fondamentale importanza è il ruolo dei professori: c’è chi è portato per l’insegnamento e coinvolge anche gli studenti meno interessati e chi si limita a leggere le pagine del libro di testo adottato in maniera piatta e distaccata. Chi è severo e incute timore, chi si approccia ai ragazzi come un loro pari pur pretendendo educazione e rispetto e così via.
Istruire, educare e insegnare non sono sinonimi. La scuola non si limita all’insegnamento della matematica, della letteratura, delle lingue straniere ecc. È sicuramente anche un luogo dove l’educazione e la convivenza civile vengono impartite fin dai primi anni.
Conclusa questa riflessione non mi resta che augurare un buon inizio dell’anno scolastico a tutti con queste parole di Einstein:

“L’insegnamento deve essere tale da far percepire ciò che viene offerto come un dono prezioso, e non come un dovere imposto”
Albert Einstein

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…

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Redazione di Periscopio



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