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Da Regione Emilia Romagna

Tra gli obiettivi l’adozione di un regolamento comune, attività contro il bracconaggio e il ripopolamento del fiume. Caselli: in primo piano progetti per riportare anguille e storioni

Bologna – Insieme per interventi condivisi sulla pesca, misure contro il bracconaggio e il ripopolamento della fauna ittica. Si è tenuta ieri a Polesine parmense la riunione di insediamento della Consulta interregionale per la pesca nel fiume Po per la gestione della pesca e del patrimonio ittico costituita dalle Regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Piemonte e dall’Autorità di bacino del fiumePo.

“E’ un ottimo risultato che va nella direzione di una gestione molto più efficace di una risorsa fondamentale per tutto il paese-ha sottolineato l’assessore all’Agricoltura e pesca, Simona Caselli, che ha partecipato all’incontro insieme ai rappresentanti delle altre istituzioni-. “Grazie alla Consulta possiamo mettere in campo azioni su più fronti a partire dalla promozione di progetti per il ripopolamento di anguille e storioni. L’Emilia-Romagna è pronta a fare la sua parte perché tutelare la fauna ittica vuol dire investire sulla vita del fiume, dell’ambiente e delle comunità”.

Tra i primi obiettivi della Consulta, coordinata pro tempore dall’assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, Gianni Fava, c’è l’adozione di un regolamento comune, la partecipazione ai bandi europei per ottenere finanziamenti, oltre ad un impegno particolare per la promozione dei progetti Life nell’ambito di un chiaro disegno a lungo termine sul ripopolamento di anguilla e storione.
A settembre sarà nominato il primo presidente della Consulta, incarico che sarà ricoperto a turno dagli assessori delle Regioni coinvolte e durerà anno. All’Autorità di bacino per il Po sono affidate le funzioni di segreteria organizzativa e di assistenza tecnica alle Regioni.

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