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Da Lega Nord

“Costretti a vendere i gioielli di famiglia per tentare di rimediare all’ennesimo errore del Pd, che ha fatto finta di cancellare le province, ha tagliato i trasferimenti e ha lasciato in vita un ente monco e inefficace. Tagliani la smetta con le lacrime di coccodrillo: il partito che ha voluto tutto questo è il suo”.

Alan Fabbri, capogruppo della Lega Nord in Regione Emilia Romagna, commenta così la notizia che il pareggio di bilancio della provincia di Ferrara è legato all’improbabile alienazione di palazzo Giulio D’este, per 4,7 milioni di euro.

Se l’ente non riuscirà nell’intento di vendere l’attuale sede della prefettura, come sottolineato dai revisori dei conti, non potrà evitare le pesanti sanzioni dovute al superamento del patto di stabilità. “Come sempre senza pensare alle conseguenze il Pd ha voluto rincorrere il falso mito della cancellazione di un ente intermedio, senza pianificare forme alternative per la gestione delle competenze”, spiega Fabbri. “Poi, con arroganza, ha puntato sul referendum del 4 dicembre per completare l’opera di accentramento del potere, ma è stato stoppato dal voto popolare”, continua il capogruppo. “E ora che i nodi economici vengono al pettine, chi pagherà per questa ennesima gestione scellerata? I cittadini come sempre: perdendo immobili pubblici o pagando, sempre di tasca loro, le sanzioni che l’ente centrale farà gravare sui propri sottoposti, incapaci di rispettare i patti che loro stessi hanno sottoscritto”.

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