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Da Coldiretti

Il rapporto agroalimentare regionale conferma il ruolo di primo piano dell’agricoltura sul PIL e sull’occupazione emiliano-romagnola, anche se Coldiretti evidenzia lo stato di sofferenza per la redditività di alcune colture chiave del territorio

Con l’aumento del 3 per cento della Plv (Produzione Lorda Vendibile) nel 2016, l’agroalimentare dell’Emilia Romagna si conferma il settore trainante dell’economia regionale. Lo afferma Coldiretti Emilia Romagna alla luce del rapporto Agroalimentare presentato oggi a Bologna. A rafforzare il contributo positivo dell’agricoltura – commenta l’organizzazione dei coltivatori – c’è il dato dell’export che ha fatto registrare un incremento annuo del 2,4 per cento. Si tratta del settore che ha più di ogni altro aumentato le esportazioni, un risultato ottenuto nonostante prosegua l’embargo della Russia sui prodotti agroalimentari dell’Unione europea.
Coldiretti regionale ricorda anche che nel 2016 l’agricoltura ha anche registrato un aumento del 15 per cento dell’occupazione, un incremento decisamente al di sopra dell’incremento medio dell’occupazione regionale che è stata del 2,4 per cento.
“I positivi dati della crescita dell’agroalimentare nella nostra regione – ha detto il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – non deve far dimenticare che sul settore pesano ancora le basse quotazioni in alcuni settori chiave, dal grano al riso fino al latte a causa delle distorsioni di filiera e delle importazioni selvagge che fanno concorrenza sleale alle produzioni nazionali perché vengono spacciate per made in Italy per la mancanza di indicazioni chiare sull’origine in etichetta”.

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