Da Organizzatori
Ferrara Off celebra la bella stagione dedicando tre appuntamenti alla relazione tra pittura e costruzione del paesaggio, declinato nella sua prospettiva più intima e stupefacente, quella del giardino. Il ciclo – intitolato “L’artista giardiniere” – verrà curato in collaborazione con l’associazione Rrose Sélavy dall’architetto Giovanna Mattioli, esperta conoscitrice dell’arte moderna oltre che talentuosa garden designer.
Il primo dei tre incontri – a ingresso libero – si svolgerà domenica 11 giugno alle 18 e sarà dedicato a Claude Monet. Seguiranno domenica 18 e 25 giugno – alla stessa ora – gli approfondimenti dedicati a Joaquín Sorolla e a Emil Nolde.
«Il giardino è un’area definita da un recinto reale o immaginario – spiega Giovanna Mattioli -, al cui interno un giardiniere esprime la sua idea di natura bella. È un progetto, è un’opera dell’ingegno e del lavoro umano, non esistono giardini spontanei; la natura segue altre regole e quando il giardiniere non c’è più si riprende il terreno che le era stato sottratto. La bellezza del giardino è effimera, per questo è interessante scoprire com’erano gli spazi che l’arte ha reso immortali, rappresentati e ricordati attraverso i dipinti, i film, i romanzi o le poesie. Per quanto tantissimo sia già stato detto e scritto sullo splendido giardino che Monet ha creato presso la dimora di Giverny, non si può che cominciare da lì. L’artista, tra i fondatori dell’impressionismo francese, ha sempre dichiarato di essere una nullità in qualsiasi cosa tranne che nella pittura e nel giardinaggio: due passioni che si sono intrecciate nel corso della sua lunga vita. Nelle sue tele ritroviamo i giardini delle case in affitto, coltivati e persi, i giardini delle città e dei luoghi visitati, in una lunga galleria di opere rivoluzionarie che si è concretizza nella straordinaria e celebre esperienza di Giverny».
Il ciclo di incontri è stato organizzato in continuità con la performance artistica “ControNatura”, realizzata dal pittore parmense Giacomo Cossio domenica 14 maggio, in occasione del festival Interno Verde, organizzato dall’associazione Ilturco. La manifestazione – che ha eccezionalmente aperto 50 giardini segreti del centro storico estense – si è conclusa negli spazi di Ferrara Off con un intervento decisamente originale: Cossio ha verniciato con un compressore un gruppo di piante donate al teatro dal suo pubblico più affezionato, trasformandolo in una selva monocroma, sintetica e lucida. Le piante – completamente ricoperte di smalto color fucsia – si trovano tuttora a teatro, curate e monitorate: «alcune moriranno – spiega il pittore – ma la maggior parte incredibilmente continuerà a vivere, fiorendo e germogliando, lasciando indietro come un residuo la parte intaccata dallo smalto, quasi fosse pelle morta».
«Gli spettatori hanno assistito a un’operazione dirompente, di grande suggestione visiva, fortemente provocatoria – spiega Giulio Costa, direttore artistico del teatro -. Per questo abbiamo voluto abbinare a quell’intervento una serie di appuntamenti dedicati al rapporto tra arte e natura, per contestualizzare la performance in una tradizione più ampia e complessa».
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