Unioncamere: via libera dell’assemblea dei presidenti alla riorganizzazione delle camere di commercio
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Da Camera di commercio Ferrara
Govoni: “Lavoreremo tutti insieme affinché la “nuova” Camera di commercio passi dalla valorizzazione dei territori e delle comunità che in essi vivono e lavorano”
Accolta, dunque, la proposta di accorpamento avanzata,nelle sorse settimane, dai Consigli camerali di Ferrara e Ravenna
L’Assemblea ha approvato a larga maggioranza il documento messo a punto da Unioncamere dopo un’ampia consultazione. La proposta, che attua la legge Madia di riforma della Pubblica amministrazione, contiene il piano degli accorpamenti delle Camere di commercio che da 105 passano a 60. Il documento verrà inviato al Ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, che, entro 60 giorni, varerà definitivamente, con proprio decreto, la nuova geografia del sistema camerale.
“Non c’è dubbio – ha sottolineato Paolo Govoni, presidente della Camera di commercio di Ferrara – che la riorganizzazione delle Camere di commercio si inserisca in quel profondo processo di cambiamento di cui c’è bisogno – e subito – per dare un volto nuovo al Paese, in risposta a un mondo imprenditoriale in continua trasformazione e che chiede istituzioni vicine e amiche, con le quali dialogare e con le quali trovare soluzioni nuove per fronteggiare le sfide del domani. La razionalizzazione – ha proseguito Govoni – salvaguarda la presenza capillare delle Camere di commercio in un’ottica di crescita dell’efficienza e dell’efficacia dell’azione, anche al fine di adempiere al meglio ai nuovi compiti e alle nuove funzioni che la riforma affida loro sui temi centrali della digitalizzazione, del turismo, dell’orientamento e dello start up d’impresa. La scelta, poi, di fare del Registro delle imprese la dorsale di un rapporto più moderno tra imprese e Pubblica amministrazione, non più basato sui bolli e le autorizzazioni, va di pari passo con la volontà di garantire nuove logiche di premialità per le Camere di commercio più virtuose”.
Accolta, dunque, da Unioncamere la proposta di accorpamento avanzata, nelle scorse settimane, dai Consigli camerali di Ferrara e Ravenna. Territori che condividono la presenza di un polo chimico-energetico di rilevanza nazionale e sviluppate filiere nei settori dell’agroalimentare, delle costruzioni, della logistica, dell’economia del mare e del turismo che, con il suo indotto, ricopre un’importanza fondamentale non solo nel segmento balneare, ma anche in quello delle città d’arte e della cultura, grazie ai flussi di visitatori attratti dalle città capoluogo, patrimonio dell’umanità. Non a caso Ravenna e Ferrara appaiono ben posizionate per cogliere molte opportunità legate al successo mondiale del “Brand Italia”, così come prospettive comuni di sviluppo sono inoltre legate al potenziamento delle infrastrutture stradali e ferroviarie in grado di consentire alle industrie locali, anche attraverso il porto di Ravenna, di avere un efficiente collegamento, tra l’altro, verso il Nord Est e l’Europa orientale attraverso il corridoio Baltico-Adriatico.
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